Fu così, quasi per caso, che mi ritrovai catapultata nei ricordi del passato. Decisi di dare lustro al vecchio casolare di famiglia.
Arrivavo da una famiglia povera, figlia di Minatori, emigrati a Minoc in cerca di fortuna... poca, visti i risultati.
Ebbi una infanza travagliata, lo so. Mi divertivo con poco, quel che potevo, tagliando teste e lanciando maledizioni.
Ma bisogna crescere.
Ne approfittai investendo tutti i soldi guadagnati cacciando draghi, il carpentiere di Vesper non vedeva l'ora di tornare a lavorare
Cita:
"ormai tutto si è spostato a Trinsic"
Venne a casa con 3 uomini. Lavorarono duro per settimane.
Giunse poi il momento del trasloco e fu li che per poco non lo ammazzai.
Si, proprio lui,
CommodoroAll'apertura di una pesante cassa in ferro comparve lui, da sotto una vecchia coperta.
Mi chiese perdono, non voleva raggirarmi.
Mi disse che era stato incarcerato ingiustamente e che cercava rifugio in quel vecchio casolare, rifugio di tanti anni prima.
Pianse come una femminuccia.
Nemmeno quella mezza calzetta di Trez piangeva così tanto in carcere.
Non so se mi fece più pena o tenerezza.
Però era anche un bell'uomo, con molti anni di prigionia alle spalle, ed una irrefrenabile passione ci travolse.
Purtroppo questo idillio durò molto poco.
E fu lui, questa volta, a soggiogare me, ne sono sicura.
Forse stavo soltanto perdendo tempo come al solito, con un altro uomo.
L'ennesimo da consumare e gettare nel cestino.. o questa volta nel dirupo ci sarei finita io?
Mi chiese asilo politico, si sentiva minacciato da Trez, da poco scarcerato.
Pare avessero condiviso molto in carcere, la ragione mi spinse a non chiedergli informazioni aggiuntive.
Gli concessi una settimana di tempo per darsi una ripulita e riorganizzarsi con i suoi "amici" come li chiamò lui.
Mi rivestii e tornai ai miei draghi, in cerca di gioielli e pergamene per poter tornare competitiva