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sentenza
Junior
Iscritto il: 18/01/2025, 18:16 Messaggi: 38
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La pesante scure suonava la sua armonica sul tronco di acero con pesanti fendenti. Erano due giorni quasi di ininterrotto lavoro quando d'un tratto una scossa mi fece fermare. Alzai lo sguardo in direzione di un pino di fronte a me e una maestosa creatura mi fissava come se lo stesse facendo già da un po'. Alzai ancora un poco lo sguardo e scorsi una figura incappucciata oscura. Nelle mie condizioni l'istinto mi disse di posare immediatamente l'ascia e pormi dinanzi a quel tale oscuro. Avanzò diretto verso me con fare calmo e apparentemente pacifico il che mi rassicurò. L'oscuro maestoso signore scostò leggermente il cappuccio e riuscì finalmente ad vedere un volto amico. Riconobbi subito Trez, e dopo qualche chiacchera di convenevoli, mi concesse un dono che non dimenticherò per tutta la vita. Avendomi osservato in questi giorni aveva potuto notato le difficoltà per trasportare i pesanti tronchi e aveva deciso di intervenire. Poco distante in una radura mi portò con lui mostrandomi uno scarabeo. La bestia vedendomi sembrò emettere versi di malcontento e Trez mi fermò immediatamente dicendomi che avrei dovuto dare un pasto in dono per farmi accettare dalla creatura. Presi la pietanza e la porsi come indicato allo scarabeo che in un istante si scagliò verso di me divorando il pasto. Sbrego! Esclamai di getto. Trez fece un cenno come di assenso. Il mio nuovo compagno e aiutante prese a fare uno strano balletto con le zampacce anche lui come ad aver accettato la sua nuova vita. Sono un paio di giorni ormai che io e Sbrego siamo per tronchi, ringrazio infinitamente Trez, la sua generosità e amicizia rimarrà per sempre.
Ovunque tu sia Trez, sappi arò sempre in debito con te e mai dimenticherò l'aiuto ricevuto.
Sentenza non dimentica.
Buona Via amico.
_________________ -Sentenza--Geremia-
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22/01/2025, 13:10 |
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sentenza
Junior
Iscritto il: 18/01/2025, 18:16 Messaggi: 38
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Qualcosa non tornava, cercavo di ricordare le indicazioni di Trez per mantenere al meglio la salute del mio scaraffone di compagnia preferito quando finalmente capii cosa non andava. Diedi l'ultimo colpo di ascia sul tronco quando con la coda dell'occhio feci a malapena tempo ad accorgermi che stavo per essere caricato dal mio fidato compare; Sbrego. I suoi occhi erano iniettati di rabbia, mi rialzai in un istante e corsi verso la porta di casa mia a tutta birra. Riuscii in qualche modo a serrarmi dietro la schiena la porta, la tenevo con tutta la forza mentre Sbrego con la sua testona cercava di entrare e sbranarmi. Ora che ci pensavo nell'assalto aveva aperto le fauci come per volermi mangiare! Ecco cosa aveva detto Trez, la carne. Non avevo dato da mangiare al mio amico e ora lui si stava ribellando, la lotta per la fame. Maledetto me, mi dissi, ma fuori dalla porta era subentrato uno strano silenzio. Uscii lentamente, forse un tentativo di imboscata magari, chissà, feci pianissimo e Sbrego non c'era più. Macchie si sangue, tracce di orchetti. Quel manipolo di orchetti, devono aver preso il mio fidato compagno, pensai. Ero inerme, non potevo fare nulla se non tornare alla mia vita di taglialegna, mi sarei sfogato sui trochi, poveri. Ero all'ennesimo albero ma il pensiero di Sbrego mi rese irrequieto e il battere su quei tronchi aveva attirato l'attenzione di un inquilino di una casa poco vicino. Sentii avvicinarsi un cavallo, mi girai e vidi uno scintillare di elmo blu trottare verso di me. -Siamo nervosi stamattina?- Dalla voce capii che era LeChuck, ci eravamo già conosciuti. -Salve!- Risposi io. Avrei voluto essere di maggior compagnia ma l'unica cosa che mi venne da dire fu la triste vicenda che mi era accaduta poco prima. LeChuck portò una mano all'elmo e mi fece cenno di seguirlo. Mi stava aiutando nella ricerca di Sbrego e senza esitare lo seguii. Ci avventammo nelle foreste vicino casa mia nei pressi del portale per le altre città ma i nostri sforzi sembravano vani. Il prode cavaliere dall'armatura scintillante non si arrese, mi disse di aspettarlo, avrebbe fatto un ultimo tentativo al galoppo nelle vicinanze. Aspettai diversi minuti e per stemperar la rabbia e il nervosismo continuai la mia propedeutica dose di accetta. Passato un momento che mi parve durare una vita intera LeChuck tornò con Sbrego al suo fianco. Notai i segni di una lotta sulle mani del cavaliere che stranamente erano senza i guanti dell'armatura. Sbrego era ancora incattivito con me ma remissivo ai comandi di un LeCuck provato. -Tutto bene?- Chiesi io preoccupato. -Ci siamo chiariti ed è disposto a tornare al suo ruolo.- Disse LeChuck. -Ho capito che era furioso per la mancanza di adeguate cure e l'ho dovuto salvare da un gruppetto di orchetti che gli volevano fare la festa.- Continuò Lechuck. Aveva studiato l'animale, ci era entrato in simbiosi, mi aveva raccontato il suo problema. Pensai alla grandezza di LeChuck in grado di fare una cosa simile e mi sentii umiliato e dispiaciuto per la mia creaturina. Ma un uomo si riconosce dalle sue azioni, LeChuck aveva capito che avevo commesso un errore ma ero contrito e dispiaciuto così decise di aiutarmi a tornare in connessione con il mio fedele compagno. Come il grande Trez, anche il cavaliere dall'elmo blu mi offrì la famosa pietanza con cui si giura fedeltà al proprio animale grazie alla quale riuscii a recuperare Sbregone mio! Sono felice di aver ritrovato il mio compagnone di avventure ma sono ancora più felice di aver avuto l'onore di vivere un'avventura incredibile con vero cavaliere. Ci siamo promessi che lo rifaremo, buona via LeChuck.
Grazie ancora non scorderò mai questo gesto.
_________________ -Sentenza--Geremia-
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25/01/2025, 12:53 |
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sentenza
Junior
Iscritto il: 18/01/2025, 18:16 Messaggi: 38
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Gli ultimi due giorni erano stati una scoperta continua. Avevo abbandonato momentaneamente l'accetta per imbracciare l'arco. Trez aveva tracciato una via in me, la sacra via del cacciatore. Risvegliato in me un istinto ancestrale mi stava mostrando le arti sopraffine apprese in anni di combattimento. Nei giorni ancora precedenti fu l'incontro con Duncan a risvegliare ulteriormente la voglia di sangue. Facevo legna e ad un tratto Duncan era lì che mi fissava quasi incuriosito. Aveva sentito di un giovane apprendista taglialegna gironzolare per boschi a Yew. Si presentò senza mezzi termini come un assassino letale e uno degli ultimi baluardi della malvagità. -Potrei ucciderti e nemmeno te ne accorgeresti.- Disse Duncan sfiorando l'elsa del kryss. -Sicuro che potresti.- Dissi io e proseguendo: -Trez mi ha parlato di te, e sicuramente riusciresti ad avere la meglio, ma è la vita mio caro amico.- -Non sono tuo amico.- Rispose seccato Duncan e incalzò: -Vediamo cosa sai fare!- Immediatamente lo vidi caricare a cavallo e come un fulmine mi fu addosso. Ruzzolai per terra nel tentativo di schivare ma mi aveva messo in difficoltà seria con un solo affondo. -Il prossimo sarà letale, preparati.- Mi rialzai per come possibile ma mantenendo una certa difesa, ero solo con la mia ascia fra le mani e cercai di non indietreggiare. Vidi Duncan rialzare le briglie che fece schioccare sul dorso del destriero che nitrì, sfiatò e si gettò nuovamente all'attacco. Mi misi in difesa pur consapevole del mio destino. Ero pronto quando Duncan si frenò la corsa a pochi centimetri da me. Cosa lo aveva fermato, ero disorientato inerme senza sapere quale sarebbe stata la prossima mossa. -Mi basta, per questa volta non prenderò la tua testa.- Sbalordito e stremato, presi parola: -Sei un grande combattente come dicono, io non posso combatterti, ma lo farò se sarò costretto.- Duncan rise e rinfoderò l'arma. Mi aveva soppesato. Aveva capito la caratura di cui ero fatto e gli bastava. L'istinto ad agire e combattere appreso da Trez aveva allettato il pensiero di Duncan di poter non essere solo, aveva sentito un animo contrastante in profondità del giovane Sentenza. Mi spiegò che pochi adepti si presentavano alle porte del male ed era un condizione per quale notai una certa insofferenza. Anni spesi a portare i dettami di un mondo ormai sopito da tempo ma che in me avevano trovato rifugio e risvegliato strane sensazioni. Pensai alla grandezza di Duncan, potevo sentire un energia oscura provenire dalle sue vene e sentivo che qualcosa in me stava cambiando. Sentivo nascere dentro emozioni contrastanti, bene contro il male. L'eterna lotta in un mondo che forse avrebbe bisogno solo di più equilibrio, ma sarà così davvero?
Spiriti liberi come quello di Duncan sono rari, la scelta fra il bene e il male ci strazia da un eternità e ora sta forse bussando alla mia porta.
A presto Duncan, che la via ti sia agevole.
_________________ -Sentenza--Geremia-
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27/01/2025, 14:22 |
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sentenza
Junior
Iscritto il: 18/01/2025, 18:16 Messaggi: 38
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Avevo due amici ora, ma nei giorni seguenti Slash mie ra venuto a fare visita e aveva portato anche le fauci del suo feroce orso bianco. Non ebbi il tempo nemmeno di un fiato e mi ritrovai a terra tramortito. Non un parola, solo il freddo ferro dell’arma e il dolore del fendente. Ne parlai con Duncan. Mi spiegó che quella rabbia avrei dovuto incanalarla in forza e che poi avrei potuto affrontare un nemico come Slash. Ma quella rabbia secondo lui celava qualcosa in me di inesplorato che Duncan conosceva bene. Mi fermai a riflettere sul mio sentimento e forse Duncan aveva ragione, qualcosa in me era stato risvegliato da quella dura lezione, qualcosa che mi avrebbe condizionato irreversibilmente.
Avevo avuto la mia lezione, non tutti su Sosaria possono essere amichevoli.
Ma questo dolore passate le ferite arde dentro come un fuoco.
Slash ovunque tu sarai sappi che ti troverò e avró la mia vendetta.
Buona Via.
_________________ -Sentenza--Geremia-
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03/02/2025, 14:06 |
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sentenza
Junior
Iscritto il: 18/01/2025, 18:16 Messaggi: 38
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Fuori imperversava una forte tempesta e io pensai alla costante sensazione di pericolo. Slash lasciava tracce chiare, appositamente, la faida aveva raggiunto un livello di tensione quasi palpabile. Non riuscivo piu' ad essere sereno in casa mia. Le gocce di pioggia iniziarono a rallentare la loro discesa battente sino a terminare completamente quando alla porta bussò qualcuno. Andai sopra la balconata per capire chi fosse e dall'alto scorsi una figura dalla barba lunga e verde. Con grande stupore urlai il nome di Geremia, mio fratello. Andai ad aprire di corsa e di fronte trovai proprio lui, non lo vedevo da anni e ci abbracciammo facendo sparire tutto quel tempo in cui non ci eravamo visti. Lo feci entrare e subito iniziò a raccontarni di dove era stato di cosa aveva compiuto e che ora gli era arrivata la voce che io fossi in difficoltà. Mosso un pò dall'orgoglio feci quasi finta di nulla ma era mio fratello e capì che la situazione era piu' seria del previsto. Gli avevo dovuto spiegare di Slash delle persone che avevo conosciuto fino a quel momento e gli raccontai gli sviluppi dei giorni passati. Geremia data la situazione mi propose di rimanere per un pò finchè non avremmo capito il da farsi e così fu. Ricordo ancora quando da bambini giocavamo in mezzo alle foreste con nostro padre a farci da guida per trasmetterci l'istinto della caccia. Diceva che saremmo dovuti essere pronti a qualsiasi evenienza vivendo lontano dalla città e che avremmo dovuto affrontare ogni tipo di pericolo per sopravvivere. Nato con nelle vene uno dono magico era riuscito ad insegnare a me e Geremia alcuni dettami della magia anche se lui adorava cacciare con il suo arco intagliato a mano. Infatti da subito mi cimentai con la legna per creare frecce ed archi mentre mio fratello era in grado di perdersi in letture infinite di tomi dalle strane parole e rune. Un giorno di caccia qualsiasi fummo aggrediti nel bosco da alcune bestie magiche venute dal profondo della foresta e una di esse riuscì a ferire mortalmente mio padre che giacendo ai piedi di una maestosa quercia si spense per sempre. Fummo segnati e disorientati fino a quando Geremia decise di prendere la strada che lo avrebbe condotto a perfezionare le arti magiche verso nuovi orizzonti e io decisi di trovare un altro bosco che avrebbe accolto e curato il dolore che solo una scomparsa del genere può generare. Dopo quel triste evento fino ad oggi non rividi e non seppi dove fosse mio fratello ma ora averlo qui cambierà la carte in tavola.
Bentornato fratello Geremia.
_________________ -Sentenza--Geremia-
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07/02/2025, 11:24 |
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