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 Le Renne Di Natale 2024: Il Sacrificio di Meriel 
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Le Renne Di Natale 2024: Il Sacrificio di Meriel

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Meriel e il suo giuramento di redenzione

    Meriel, la fata dai poteri di luce, è la sorella minore di Sephrenia, conosciuta come la Reietta. Due anni erano trascorsi da quando il nome di Sephrenia aveva fatto tremare gli angoli più remoti di Sosaria, un nome che porta con sé il ricordo di un'oscurità nata dal risentimento e dalla vendetta. Quando il caos si era placato, Meriel si era trovata di fronte alle macerie lasciate dalla sorella, consapevole del debito morale che sentiva di dover saldare per il male e la distruzione inflitti al territorio degli elfi.

    Con la sua magia bianca, pura come il primo raggio di sole dopo una tempesta, Meriel si mise al lavoro. Le sue mani delicate, colme di potere e compassione, curarono le ferite degli ultimi elfi sopravvissuti, ripararono ciò che poteva essere ricostruito e piantarono semi di speranza nei cuori infranti. Ogni incantesimo lanciato era un atto di redenzione, ogni foresta rigenerata un tributo a una pace che desiderava ardentemente proteggere.

    Lentamente, la vita ricominciò a risplendere nel territorio degli elfi. Le radure tornavano a brulicare di creature magiche, i fiori sbocciavano in una sinfonia di colori, e i cieli sereni sembravano benedire la rinascita della comunità. Gli elfi, all'inizio diffidenti e piegati dal dolore, trovarono in Meriel una guida sicura, una luce in grado di illuminare anche i loro giorni più bui. Divenne per loro una sorella maggiore, un rifugio di saggezza e forza, un faro a cui rivolgersi nelle notti più oscure.

    Quella terra, nascosta e isolata dal mondo umano, era ormai un santuario. Un angolo di paradiso sospeso in un'altra dimensione, dove la bellezza e la pace si intrecciavano in perfetta armonia. Per gli elfi, quel luogo rappresentava non solo una casa, ma un sogno che, nonostante tutto, era stato salvato dalle fiamme del passato. E al centro di quel sogno c'era Meriel, la fata che aveva trasformato la distruzione in speranza.


L'eredità della grande biblioteca

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    Anche se l'animo degli elfi è profondamente diverso da quello umano, esiste una scintilla universale che lega tutte le razze: quell'irrefrenabile istinto evolutivo che spinge a mettere in discussione l'ordine delle cose. Nel cuore della foresta, tra il mormorio degli alberi e il chiarore soffuso della magia bianca di Meriel, un gruppo di giovani elfi cominciava a nutrire idee audaci. Sognavano un futuro di espansione e conoscenza, di avventure oltre i confini del loro paradiso isolato.

    Attratti da un desiderio inedito di esplorazione, si addentrarono negli ultimi libri sopravvissuti alla distruzione della grande biblioteca elfica, i cui resti anneriti erano un monito delle tragedie del passato. Pagine logore raccontavano frammenti di storie dimenticate, mappe di antichi sentieri e ipotesi sulla natura del mondo umano. Fu in quei testi che due dei più scaltri tra loro trovarono ciò che cercavano: un rituale che consentiva il salto multidimensionale verso il regno degli uomini.

    Meriel, ignara di queste ambizioni segrete, continuava a proteggere la comunità con la sua dedizione e saggezza. A lungo aveva celato agli elfi la vera natura degli esseri umani, temendo che la loro innocenza e il loro spirito puro non fossero pronti ad affrontare un mondo così diverso, così corrotto dai suoi stessi desideri. Ma il seme della curiosità era ormai germogliato.

    Le prime incursioni nel regno umano iniziarono in gran segreto. I giovani elfi, mossi da una sete di avventura, si trovarono di fronte a un mondo affascinante e pericoloso. Alcuni caddero vittime delle sue seduzioni, attratti dai vizi e dalle debolezze che ne intossicavano l'anima. Altri, invece, si immergevano con ardore nello studio di quella cultura tanto complessa e contraddittoria. Ma nessuno di loro poteva immaginare la scoperta che avrebbe cambiato per sempre il destino delle due razze.

    Fu durante una di queste avventure clandestine che uno degli elfi si imbatté in un segreto inquietante: ogni anno, durante il periodo delle festività, creature leggendarie chiamate Renne di Natale apparivano nel mondo umano. Per gli elfi, le Renne di Natale erano da sempre animali sacri, simboli viventi della magia e della connessione con il divino. Ma ciò che apprese lo fece rabbrividire: per più di dieci anni, gli uomini avevano cacciato queste creature con brutalità, trasformando la loro uccisione in un gioco barbaro. Stilavano classifiche annuali per premiare il miglior cacciatore, celebrando l'atto crudele come fosse un onore.

    Quella scoperta, tanto tragica quanto provocatoria, segnò un punto di non ritorno. Per i giovani elfi, il mondo umano non era più solo un territorio da esplorare, ma un luogo che minacciava i loro valori più sacri. E mentre Meriel continuava ignara a vegliare sulla sua comunità, un'ombra si allungava sul territorio degli elfi, portando con sé la promessa di un confronto inevitabile.


Il cuore spezzato della fata

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    Le voci si spargevano con la velocità di un vento impetuoso, attraversando il territorio degli elfi e portando con sé dubbi e inquietudini, crescevano e si rafforzavano con ogni nuova prova trovata nel mondo umano. Le testimonianze erano tante, i racconti di scoperte e atrocità così dettagliati che non lasciavano spazio al dubbio. Era solo questione di tempo prima che il confronto con Meriel diventasse inevitabile.

    Quando arrivò il giorno, la folla si radunò nella piazza centrale, un luogo che di solito respirava serenità e luce. Ma quel giorno era diverso. I volti degli elfi erano tesi, gli occhi fissi su Meriel, che stava in piedi, circondata da un silenzio carico di attesa. Il suo cuore batté forte quando vide Galedren, un elfo dal volto scavato e gli occhi di ghiaccio, farsi avanti con un passo deciso.

    Meriel non aveva mai pensato possibile che gli elfi avrebbero potuto raggiungere un livello così avanzato di cultura e magia. Non era mai stata preparata a una tale realtà, a una crescente sfiducia nei suoi confronti. Ma, con un respiro profondo, cominciò a parlare. Spiegò loro che, fin dall'inizio della ricostruzione, aveva posto le Renne di Natale al centro dei suoi pensieri. Raccontò di come avevano subito malattie, di come i loro colori si erano modificati di anno in anno, e di come, con incantesimi pazienti e lunghe settimane di studio, era riuscita a curarle per il futuro e proteggerle. Infine, rivelò il suo progetto più ambizioso: un incantesimo arcaico, in grado di spostare il luogo della loro nascita, allontanandole dai pericoli del mondo umano e portandole sotto la protezione del regno elfico.

    Ma non era sufficiente. Una voce, rotta dalla rabbia, squarciò l'aria. "Stai zitta!" urlò Galedren, con un tono gelido che fece rabbrividire chi lo ascoltava. "Le tue sono tutte menzogne! Ci stai plagiando per soddisfare i desideri degli umani!" Il cuore di Meriel si spezzò e si riempì di dolore, e le lacrime iniziarono a scivolare lungo le sue guance. La folla, che prima l'aveva ascoltata in silenzio, cominciò a mormorare, e il disprezzo si fece visibile nei loro sguardi.

    Galedren non si fermò. "Gli umani organizzano cacce alle Renne di Natale per divertirsi! Non hanno alcun rispetto per le nostre creature sacre! E tu, tu sei una traditrice!".

    Il termine "traditrice" le pesava sul cuore, lasciandole un senso di tristezza e smarrimento. Prima che potesse rispondere, la folla si scatenò. Alcuni si avventarono su di lei, le mani forti e impietose le strinsero i polsi, la sollevarono e la trascinarono verso un angolo buio della piazza. I suoi reagenti furono strappati dalle sue mani, e la prigione che la attendeva era fatta di legno e ferro, priva di finestre, come un simbolo della sua condanna.

    I giovani elfi, che avevano vissuto in segreto le loro incursioni nel mondo umano, avevano acquisito molto più che semplici conoscenze: avevano imparato l'arte della guerra, quella che gli uomini praticavano con maestria e crudeltà. E ora, con quella stessa arte, si preparavano a difendere i valori sacri della loro terra e a proteggere le Renne di Natale, simbolo della loro magia e tradizione, spinti verso una guerra giusta e inevitabile.

    Mentre Meriel perdeva lentamente le forze, concentrò tutto il suo mana e gran parte della sua energia vitale per inviare un messaggio multidimensionale al mondo umano. Un messaggio telepatico destinato alla Guardia di Trinsic, il reggente del regno incaricato da Britain. L'ultima figura di rilievo con cui aveva avuto modo di comunicare, nella speranza ormai dissolta, di poter costruire un ponte di pace tra le due razze.


[GDR Off]

    [Quest Info] GDR ON, PvP OFF: Dimora di Meriel e territorio degli elfi, PvP ON: tutto il resto. Gate Accademia per Haven e Dimora di Meriel. Premi annunciati a seguire. Aggiornamento storia dopo il 20 dicembre.

    Approfondimento storico: Le Renne Di Natale 2022: Sephrenia La Reietta


Come partecipare?

    Mai, neanche per un istante, Meriel aveva mentito agli elfi. Era stata sincera fin dall’inizio, ma il tumulto e la furia della folla non le avevano mai concesso la possibilità di difendersi. Nonostante le accuse, aveva lavorato in silenzio per il bene del suo popolo, creando amuleti carichi di magia bianca. Quegli amuleti, che sembravano semplici talismani, nascondevano in realtà un potere straordinario: la capacità di proteggere le Renne di Natale nel territorio umano, salvandole senza infliggere loro alcun danno.

    Anche l'incantesimo arcaico di cui aveva parlato esisteva realmente. Sebbene incompleto, era funzionante, una luce di speranza in un mondo che sembrava precipitare nell’oscurità. Tuttavia, nessuno dei suoi sforzi aveva potuto proteggerla dall’inganno.

    Galedren, mosso da ambizione e rancore, aveva agito nell’ombra. Prima ancora del fatidico confronto nella piazza, aveva rubato le pergamene dell'incantesimo, nascondendole con astuzia agli occhi degli altri elfi. Il suo piano era chiaro: privare Meriel di ogni prova della sua buona fede per poi accusarla pubblicamente di menzogna.

    [GDR OFF]

    Le pergamene delle Renne di Natale devono essere raccolte e custodite. È consigliabile conservarle in un luogo sicuro, come la propria casa o una banca. Per una gestione più semplice, si possono inserire nel sacchetto apposito che si trova nella dimora di Meriel; tuttavia, ai fini del conteggio, non è rilevante se vengano tenute singolarmente sparse o tutte insieme nel sacchetto.

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08/12/2024, 22:31
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Dopo essermi riappacificato con Sephrenia, mi dedicavo alla cura delle mie amate piantine sulla terrazza. Finalmente la pace era tornata fra di noi e forse un periodo di tranquillità si profilava. In verità ci stavano alcune cose in sospeso, tipo il malfattore, galeotto, stupratore, detto Il Commodoro che me lo ero ritrovato nella mia casa nuova a Minoc, ma che non ne potevo parlare con la mia amata. Poi anche la storia sulla locandiera Rosa la volevo verificare, ma era sparita. A turbare la apparente tranquillità fu un bussare al portone di casa. La mia barkeeper Iona andò ad aprire e si presentò a lei un elfo di nome Achilles, che tutto sudato ed assai stanco chiedeva di vedere la mia Sephrenia. Allora lo rifocillammo, e con calma gli chiedemmo quali fossero le notizie così importanti. Il giovane elfo raccontò una misteriosa, per me, storia elfica e parlò di Meriel, che era la sorellla minore di Sephrenia. Al contrario della mia amata, Meriel era molto meno focosa e molto più mistica, tanto che prese la guida del popolo elfico, ma dal racconto di Achilles capimmo che stava attraversando un gran brutto momento e che un altro elfo, Galedren, voleva spodestarla e che la aveva messa in cattiva luce presso il suo popolo con infamanti accuse di tradimento. Tutto questo a causa di una tradizione che noi umani celebriamo da molto tempo per festeggiare il Natale a Sosaria: la caccia alle renne. Ora se volevamo salvare Meriel, invece di dar loro la caccia ed ucciderle, dovevamo salvarle, in che modo? Questo lo spiegò il giovane elfo. Anche se il loro rapporto fra sorelle si era incrinato, a questo racconto Sephrenia mi chiese, brandendo il suo bastone, di occuparmi di questa spinosa faccenda. L'amore che provavo per lei era senza confini, e sarei stato pronto a gettarmi nel fuoco per la mia amata, altrimenti mi avrebbe convinto a suon di bastonate. Allora la rassicurai e presi archi, frecce, dardi e tutto quanto per compiere questa pericolosa missione, ma sicuramente per esser sicuro di riuscirci avrei dovuto avere l'appoggio di alcuni vecchi amici.

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09/12/2024, 2:17
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Stamattina era assai freddo, quindi Sehrenia mi preparò una robusta colazione di zuppe di cereali, pomodori ed una buona dose di vinello. Ora avevo una missione da compiere: aiutare Meriel, la sorellina. Mi feci sellare il fido, insomma, destriero Velenom e mi diressi presso la dimora di Meriel, presi uno dei sacchettini rossi, ed entrai nel villaggio degli elfi. Dopo averne abbattuti diversi, vidi sopraggiungere Nefetiti Falken ed il mago LeChuck. Unimmo le nostre forze e non senza fatica, avemmo ragione di Galedren che si arrese e ci consegnò le pergamene magiche con le quali avremmo potuto salvare moltissime renne in un solo colpo. Fatto un buon bottino, eravamo alla sede degli HighLanders e mentre il mago LeChuck ci salutava, arrivò il giovane Antares. Io ero intento a deporre le pergamene nel sacchetto, quando sentiì un forte dolore, erano Nefetiti e Antares che mi attaccavano!!!. Preso completamente alla sprovvista, scagliai un freccia e subito diedi di speroni alla mia cavalcatura. Sentivo le loro urla di scherno, se la ridevano i due ma fortunatamente ero più veloce di loro e mi misi al sicuro. Questa cosa da loro non me la sarei mai aspettata, potevo attendermela da un assassino, ho ancora il nitido ricordo degli agguati nei boschi di Sosaria di NinjaMaster Gara, quel maledetto, ma a questo punto volevo un chiarimento con il loro Re, questa cosa era gravissima e voleva dire che qualsiasi HL sarebbe stato mio nemico, quindi inviai un messaggero alla loro sede con una mia lettera, nella quale chiedevo un incontro con Lord M.T.S.

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09/12/2024, 11:17
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Sede HL – Trinsic.



Come ogni anno l’evento più atteso era la Quest delle Renne, la nuova edizione era appena iniziata, tutti indaffarati e intenti nella sfrenata ricerca.

Tutti gli HL stavano lavorando sodo per accaparrarsi i tanto desiderati premi.



…Lord MTS è arrivato un messaggio dal vostro vecchio amico il buon Ramingo, dice di aver avuto qualche screzio durante lo svolgimento della Quest, con due HL, e vorrebbe discutere la situazione con Voi.



Oh il mio buon amico Trez, certamente accolgo molto volentieri la sua richiesta, rispondi di venire quando vuole, la porta per lui è sempre aperta.





Re MTS.

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09/12/2024, 12:10
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Bene il Re degli HighLanders è venuto incontro alla mia richiesta , dissi a Sephrenia. " Mio caro vedi di far valere le tue ragioni e che quei due vigliacchi paghino per il loro gesto! Stai combattendo per una volta per una giusta causa, per liberare Meriel, e il loro attacco nei tuoi confronti va spiegato." Questo disse la mia cara negromante. Presi dunque una pergamena fatta con carta di stracci, el mejor, e con una penna d'oca cominciai a scrivere: Mio buon Re, accolgo con estremo piacere il vostro invito ed al fine di dirimere eventuali dissapori con la vostra gilda, chiedo per stasera un breve incontro.
Che la Dea Krynn sia con voi.
Trez il Ramingo.

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10/12/2024, 12:38
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Sede HL

Mio Re, il Ramingo chiede di poterla incontrare questa sera.
...certo benissimo, fai prepare una buona cena e che venga servito il miglior vino della nostra cantina, lo aspetterò al sorgere della luna, va manda subito il messaggio.

Re Emme.

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Guild Master HL


10/12/2024, 12:45
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MI trovavo ad Haven, dal guaritore Farris, uno dei migliori segaossa di Sosaria, mentre mi facevo curare alcune ferite che gli elfi mi avevano inferto, Pilan il suo fidato assistente mi dava da bere liquore, in buona quantità, per cercare di non sentire il dolore delle medicazioni. Mentre galleggiavo nei fumi dell'alcol, mi vennero in mente le antiche caccie alle renne. Molti e molti anni erano trascorsi da quando fu istituita questa tradizionale caccia, negli anni poi la quantità di renne abbattute diventò esponenziale; questo ha quindi comportato una scelta da parte di chi vigila sul mantenimento degli equilibri delle razze e delle specie su Sosaria. Io sono nato boscaiolo e cacciatore, quando ero giovane ho cominciato ad addentrarmi nei boschi con il mio primo arco un Volcanic, che mi regalò un giovane ma già esperto guerriero: OrsoGiallo, beh non vi era alcuna specie di animale che non cacciassi. Ma se devo esser sincero, uccidere le renne ed i cervi era la mia specialità: in primis non facevano alcuna resistenza o quasi, e poi davano pelli e carni in ottima quantità. Quindi la tradizionale caccia alle renne per me era motivo di orgoglio e divertimento. In casa ho trofei di renne d'oro, di argento e di bronzo, a seconda di come era andata la gara. Ora invece, chi governa questo mondo ha deciso che da quest'anno bisognava salvarle, anche se una parte di me era assai contraria, ci stava di mezzo la sorella di Sephrenia e lei mi aveva, con estrema dolcezza, fatto assaggiare il suo nodoso bastone, pertanto mi misi ad affrontare Galendren ed i suoi elfi, ed a salvare quante più renne possibili. Però questa stagione era assai fredda, anzi, da che io abbia memoria, mai vista tanta neve cadere su queste terre, percui, con sincero malincuore, dovetti abbattere qualche renna per farne calde pellicce e ottime bistecche. Certamente non saranno due o tre renne in meno a fare la differenza!!!

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13/12/2024, 0:56
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Il tempo scorreva ma il perfido Galedren aveva dalla sua una legione di elfi, pronti a tutto. Nonostante fossimo riusciti ad avere le pergamene con cui fare quelle con incantesimi, il mio problema era ora di avere molti, molti amuleti con cui costruirle e con cui salvare le povere bestiole. Allora chiesi aiuto alla mia sorellastra, Trezzolina, una poco di buono dedita al vizio ed all'alcol...che forse siam gemelli? Una volta stabilito il premio per l'impresa , si offrì per aiutarmi ed in una sola notte fredda, ove nevicava fitto fitto, dimostrò che quando era sobria, era letale!! Il villaggio degli elfi fu messo a dura prova, nonostante la quantità di elfi, Trezzolina fece una vera strage raccogliendo i preziosi amuleti. Stremata ed infreddolita, tornò a Britain alla locanda di Methea e lì lasciò due sacche piene dei preziosi oggetti per il suo fratellastro. Si mise al banco e si riscaldò l'animo e le budella con abbondanti bevute di sidro, poi vide che ci stava una bella e graziosa ragazza di compagnia, Melisenda, ed allora entrò nella sua stanza e dopo un breve accordo commerciale, si gettarono sul letto.


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14/12/2024, 23:44
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Il tempo scorreva veloce, il Ramingo "pungolato" dalla sua cara Sephrenia si dava da fare per cercare di salvare quante più renne poteva. Di buon mattino usciva che era ancora buio ed un freddo intenso accompagnato da abbondanti nevicate lo avrebbero fatto stare al calduccio del suo letto, ma all'amor non si comanda, specialmente se tiene in mano un bastone! Ma se Trez il Ramingo non se la passava bene, ci stava un altro che non era messo meglio: Galedren. Il suo villaggio ormai era meta ad ogni ora di incursioni di cavalieri, arcieri, maghi; molti suoi elfi cadevano sotto i loro colpi e moltissimi amuleti venivano catturati. Pure lui che era noto per la sua forza, se preso da molti umani insieme ai loro forti destrieri, spesso doveva lasciare loro molte pergamene incantate. Il suo piano stava per esser messo in pericolo, ed allora si recò in un tempio dedicato al dio degli elfi Ragnarǫk, acerrimo nemico del dio Freyr adorato come un dio della bellezza e della fecondità, mentre lui era considerato la causa di una serie di eventi catastrofici ed escatologici che provocheranno un'apocalisse. Fece dunque un sacrificio in suo onore uccidendo tre povere guerriere elfe che si era portato appresso con la scusa di difenderlo dagli umani: Achea, Hali e Brigit, cavò a loro il cuore e mise i tre organi su di un braciere su cui poi sparse delle erbe che produssero una nuvola di fuomo che si alzò verso l'alto e che fece materializzare una immagine di un teschio umano. A questo punto si inginocchiò e pronunciando una antichissima formula invocò Ragnarok chiedendo il suo aiuto contro gli umani. Rimase seduto con le gambe incrociate in uno stato di meditazione, in attesa di un segno.


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16/12/2024, 15:11
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Ma nulla, aspettava, aspettava ma il dio non si manifestò, decise allora di tornare al villaggio ma prima volle andare alla corte del Re degli Elfi: Erlkönig. Qui chiese un aiuto in milizie, in nome del legame di sangue che li univa, e questo fu ciò che ottenne. Intanto la sorellastra del Ramingo spargeva sangue e recuperava preziosi amuleti, era una pazza sanguinaria carvava i corpi e teneva le teste che poi impalava .


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16/12/2024, 21:14
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