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“Trez il Ramingo e il Trio della Vendetta”
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Trez
Veterano
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Una storia (quasi) epica dalle terre selvagge di Sosaria
Trez il Ramingo era un nome sussurrato con rispetto… e con un certo grado di biasimo nei bordelli, locande e taverne da Britain a Buccaneer’s Den. Arciere leggendario, dicevano fosse in grado di centrare una moneta a cento passi… salvo poi perderla subito dopo giocandola ai dadi con un troll mezzo ubriaco.
Vecchio, sì, ma con più energia di un giovane centauro in calore, Trez era noto tanto per la sua mira infallibile quanto per la sua irresistibile attrazione per le tre grandi passioni della sua vita: l’alcol, il gioco d’azzardo e le donzelle (non necessariamente in quest’ordine, a seconda del vino).
Ultimamente il Ramingo aveva compiuto un’impresa degna di lode (e di qualche ballata stonata): aveva sterminato una banda di samurai demoniaci e un branco di bestie orribili — una sembrava persino sua suocera — nel deserto vicino a Zento. Il mercante Nakai, uomo noto per la barba a forma di bonsai e la figlia assai avvenente, gli aveva offerto in premio Aika, la sua unica erede. Aika, una bellezza da far tremare le colonne del Tempio del Dragone, aveva accettato con grazia e un pizzico di fatalismo l’idea di unirsi a un uomo famoso per esser più innamorato delle tette altrui che della fedeltà coniugale.
Tutto pareva andare bene… per circa tre giorni.
Perché già al quarto, il nostro eroe era stato avvistato nella Casa della Luna Rossa, una teahouse dai modi raffinati e dalla moralità estremamente flessibile, in compagnia di Hana, una maiko dai piedi leggeri e dalle idee… assai pesanti.
Aika, una donna che aveva imparato il significato della pazienza osservando i ciliegi fiorire, perse la sua appena seppe del tradimento. Senza indugio, si recò a Serpent’s Hold, nella sontuosa dimora del Ramingo. Lì abitavano le sue altre due “compagne stabili”:
Sephrenia, fata negromante, i cui incantesimi erano tanto potenti quanto instabili, e il cui passatempo preferito era maledire ex-amanti trasformandoli in porci (in senso sia letterale che morale);
Meriel, fata della luce, sorella di Sephrenia, luminosa e splendente… tranne quando era arrabbiata, in quel caso irradiava rancore come un sole in esplosione.
Aika, arrivata con gli occhi pieni di lacrime e la voce tremante, raccontò ogni dettaglio. Le due fate ascoltarono in silenzio, bevendo tè (al veleno) e annuendo con crescente furore.
Fu allora che le tre si guardarono, annuendo all’unisono.
— “Trez il Ramingo…” mormorò Meriel. — “...il porco!” ringhiò Sephrenia, e lanciò una fiala di fuoco nero nel caminetto per puro sfogo.
Nacque così il Trio della Vendetta. Tre donne unite da un solo scopo: far pagare al libertino le sue gesta. Prossimamente a Sosaria:
Trez troverà le sue frecce trasformate in spaghetti.
Le botti del suo vino preferito? Riempite di brodo di fungo velenoso.
E il suo cavallo? Montato in groppa da Sephrenia stessa, trasformatasi in banshee urlante al galoppo.
Ma il vecchio arciere ha ancora un paio di trucchi nella faretra... e il vizio di cacciarsi nei guai non è mai stato uno di quelli che ha saputo evitare.
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11/05/2025, 20:51 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 866
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Nelle strade polverose e odorose di incenso della lontana Zento, camminava con passo incerto ma fascino immortale Trez il Ramingo — fuorilegge dei cuori, divoratore di bottiglie e signore dei dadi. La sua fama lo precedeva come un’ombra al tramonto, lunga e irrinunciabile. Ovunque posasse lo sguardo — o il bicchiere — fiorivano sospiri, litigi... o maledizioni.
Ma stavolta, aveva osato troppo.
Nella Casa della Luna Rossa, luogo di sogni e illusioni, Trez aveva trovato una nuova musa: Hana, giovane maiko dai modi gentili e dagli occhi come laghi invernali. Ma Hana non era come le altre. Celava in sé il dono della divinazione, e nei fondi del tè e nei veli del fumo vedeva il destino come un arazzo già tessuto.
«Lascia questa città, Ramingo», gli sussurrò una sera, tra le ombre tremolanti delle lanterne. «Le tre stelle che ti accompagnavano ora brillano come coltelli. Il tuo passato ti sta per mordere il tallone.»
Trez rise. Rise come solo chi non ha mai imparato la paura può ridere.
Ma Hana non rise.
Lontano da lì, in un giardino d’ombre incantate, tre figure s'incontrarono sotto un salice piangente.
Sephrenia, la negromante dagli occhi vuoti di luce, mormorava parole d’ombra a una ciotola d’ossa; Meriel, la fata della luce, raccoglieva i raggi del sole morente e li trasformava in spilli dorati; Aiko, la maiko dalla lama veloce, figlia del potente Nakai, affilava il suo sorriso come un’arma sottile.
«Ha voltato pagina. Di nuovo», sibilò Sephrenia. «Ha infranto il patto di giuramenti e promesse», aggiunse Meriel. «Ha disonorato il nostro nome davanti agli spiriti», concluse Aiko, mentre un petalo cadeva sulla sua katana.
Un incantesimo, una trappola, una lama. Tre modi per dire: vendetta.
Nel cuore di Zento, Trez sentì il vento farsi più freddo, i dadi più silenziosi. Le ombre delle sue ex-compagne si avvicinavano, belle come il primo amore, letali come l’ultimo errore.
E mentre Hana guardava la luna salire alta nel cielo, i suoi occhi si velarono.
«Non posso salvarti da te stesso, Ramingo.»
La luna, quella sera, sembrava proprio sul punto di piangere.
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12/05/2025, 14:29 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 866
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Nella Casa della Luna Rossa, Trez si crogiolava ancora nei piaceri del sake e delle risate vellutate. Hana, seppur distante, rimaneva vicina: un enigma che Trez non voleva risolvere. Ogni notte, tra le sue braccia si perdeva, ma ogni mattino lei era più lontana, come se le sue carezze fossero solo parte di un sogno destinato a svanire all’alba.
Ignaro — o forse ostinatamente incurante — della tempesta che cresceva lontano, il Ramingo continuava a danzare sui carboni del destino, con la leggerezza di chi crede che il domani sia solo un’eco da ignorare.
Ma altrove, il domani era già stato scritto.
Nel giardino degli spettri, sotto il salice, le tre donne legavano i propri propositi in un vincolo oscuro.
Sephrenia, con dita d’ombra, scrisse con sangue antico un patto sulle ossa di un corvo nero. «Il suo spirito conoscerà l’insonnia. Lo seguirò nei sogni e trasformerò ogni ricordo dolce in un sussurro di tormento. Quando berrà, berrà l’oblio; quando riderà, riderà solo in mezzo ai fantasmi.»
Meriel, con le ali spiegate al crepuscolo, lasciò cadere gli spilli dorati su una mappa di Zento. «Ogni passo che farà sarà tracciato. Lo intrappolerò nella luce stessa che un tempo lo abbracciava. Gli toglierò la fortuna che amava, e la bellezza che lo proteggeva. Quando i dadi rotoleranno, lui vedrà solo zeri.»
Aiko, l’unica che non parlava con gli spiriti, ma con la carne, estrasse la katana dalla guaina di lacca rossa. «Io sarò l’ultima a venire. Quando sarà solo, disilluso, con la pelle fragile e il cuore spoglio… allora mi vedrà. Non per vendetta. Per giustizia.»
La lama brillò come un presagio. Intanto, Trez rideva con le maiko, giocava con i dadi truccati, e si beava dell’infame poesia che era la sua vita. Hana lo osservava, in silenzio. Ogni sera versava il tè, e ogni sera nei fondi vedeva la stessa immagine: tre ombre, tre sentenze, tre fiamme danzanti attorno a una pira di ricordi.
E poi, in una notte più silenziosa delle altre, mentre i venti cambiavano direzione e il cielo si tingeva di rame, un dado cadde dal tavolo, rotolando via. Si fermò sul sei. Ma non era un buon segno.
Era il numero perfetto.
Il numero dell’ultima possibilità. O della fine.
La luna, alta e stanca, si voltò. E non guardò più giù.
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20/05/2025, 21:27 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 866
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Rosa, la tenutaria della Locanda del Piacere di Trinsic, era solita dire che la luna non guarda due volte chi la delude una sola. E lei, che della luna conosceva ogni sfumatura — dai riflessi nei bicchieri di vino ai segreti sussurrati nei letti sfatti dell’alba — sapeva bene cosa significava quando il cielo si voltava.
Seduta nel retrobottega della locanda, avvolta in un kimono da camera ormai liso ma ancora intriso d’incenso e malizia, Rosa lanciava occhiate affettuosamente preoccupate a Old Pelio, il suo vecchio marito, un tempo mago temuto e rispettato… ora preda di una condizione assai meno epica.
«Ti ho detto mille volte di non fidarti dei raccoglitori di Minoc,» sbuffò Rosa, mentre cercava per la terza volta di spegnere l’incensiere da cui si sprigionava un aroma dolciastro e alquanto sospetto. «Quella non era menta, Pelio. Era foglia della luna pigra. In certe zone la chiamano giggionella verde.»
Old Pelio, sdraiato sul divano con un’espressione beatifica, sorseggiava tè freddo e sgranocchiava biscotti con l’entusiasmo di un novizio alla sua prima fiera di magia.
«Te lo giuro, Rosa… mai stato così sereno. Mi sembra di fluttuare sopra una nuvola di formaggio…»
«Formaggio?»
«Formaggio parlante. Mi racconta storie su come i gatti siano i veri padroni del mondo.»
Rosa sbuffò di nuovo, stavolta ridendo. Certo, il vecchio mago non era più quello di un tempo: i suoi incantesimi ora finivano con una risata e qualche scintilla rosa, e spesso dimenticava se stava evocando un drago o preparando una tisana. Ma anche se confondeva le erbe e prendeva decisioni esistenziali parlando con i cucchiai, Rosa sapeva che il suo cuore era ancora limpido come l’acqua delle sorgenti di Cove.
Quando la notizia — o meglio, il presagio — della congiura contro Trez il Ramingo giunse alle sue orecchie, portata da un corvo con piume intrise d’inchiostro e un’espressione fin troppo professionale, Rosa non tremò. Si limitò a versare un altro bicchiere di quel rosso che Pelio amava, e a scrivere una lettera breve, profumata di ambra e decisione.
"A Sephrenia, che ha danzato con l’ombra. A Meriel, che vola dove nessuna luce arriva. Ad Aiko, il colpo che viene alla fine. Io sono Rosa. E sono stata l’inizio."
Con quel biglietto, affidato alla corrente del Mana del sud, Rosa si unì al vincolo. Non per vendetta. Ma per ordine cosmico, per equilibri spezzati e per quei giuramenti antichi che nemmeno il tempo osa cancellare.
Pelio, dal divano, aprì un occhio.
«Se lei chiama… vai, Rosa. Ma… ma torna. Magari portami dei biscotti. Quelli al rosmarino. Anzi no. Menta. O almeno… quello che pensiamo sia menta.»
Rosa sorrise, gli baciò la fronte — ancora tiepida di sogni verdi — e prese dal cassetto la vecchia falce dei sussurri. Il suo passo fu lento, quasi pigro… ma ogni stanza che attraversava sembrava piegarsi, appena, alla sua presenza.
Intanto, a est, dove il tè si raffreddava e le geishe ridevano con più cautela, Trez sentì un brivido. Come se qualcuno avesse appena aggiunto un nome alla lista.
E nel vento del nord, non c’era solo profumo di ambra.
C’era odore di biscotti alla giggionella verde.
E della falce che ride.
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27/05/2025, 13:24 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 866
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Il Prezzo del Ramingo
Sosaria è terra di meraviglie e inganni, e Trez il Ramingo, scaltro viaggiatore, ne conosceva ogni sentiero... ma ignorava quelli che portano alla vendetta.
Per anni aveva avuto al suo fianco tre donne straordinarie, ognuna legata a lui da giuramenti, piaceri e promesse mai mantenute: Sephrenia la Negromante, maga dell’Est, stregata e tradita; Meriel, fata della luce, abbandonata tra i boschi di Yew con solo il ricordo di parole vuote; Aiko, la maiko della katana, che a ogni colpo di lama ricordava a sé stessa la freddezza del cuore di Trez.
Tre donne diverse, un solo rancore.
A Trinsic trovarono una mente più lucida del dolore, più fredda della vendetta: Rosa, la locandiera dagli occhi attenti e i modi gentili, ancora devota al suo enigmatico marito, Old Pelio, arcimago ritiratosi nella Torre Alta dell’Ovest.
Ma Rosa era più di una moglie. Era il filtro tra il mondo e la mente invecchiata ma ancora letale del mago. Ed era stanca di vedere il nome del marito oscurato da avventurieri come Trez.
"Volete vendetta? Non cercate il suo sangue. Cercate il suo oro," disse Rosa, versando idromele in tre coppe nere come pece. "Un Ramingo senza borsa è solo un mendicante con una spada."
Fu così che nacque il piano. Il fulcro era Marty, il grassoccio e fidato venditore ambulante di Trez, l’unico che sapesse dove vendere, dove comprare, e con chi parlare per far girare l’oro.
Con una trappola orchestrata da Aiko, Marty fu catturato tra le carovane del Deserto di Compassion. Portato di nascosto alla cripta sommersa di Magincia, Sephrenia compì un rituale antico, pronunciando il nome del custode dei cunicoli profondi:Malgaroth, lo spirito del silenzio e della prigionia.
Un portale di ossa e sabbia si aprì. Marty, terrorizzato e impotente, fu trascinato all’interno e incatenato nei cunicoli infernali sotto Magincia, dove il tempo non esiste, e i pensieri diventano urla sussurrate. Minotauri lo accolsero, non con parole, ma con catene.
La rovina fu lenta ma implacabile. Senza Marty, Trez perse ogni accordo, ogni passaggio segreto, ogni contatto. Le sue scorte sparirono, i suoi debiti crebbero. Il Ramingo non era più una leggenda, ma un uomo solo e spiantato.
A Bucaneer’s Den, in un baule vuoto che un tempo conteneva artefatti rari, trovò un foglio ingiallito, profumato di timo e veleno:
“Un Ramingo senza oro è solo un uomo che cammina. Ramingo ascolta ora i lamenti che provengono dai sotteranei di Magincia, e noi brindiamo alla tua disfatta.” — Sephrenia, Meriel, Aiko
Sosaria era vasta, e i suoi cunicoli profondi. Ma Trez aveva ancora una mappa. E una vendetta da scrivere.
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30/05/2025, 13:17 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 866
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Trez il Ramingo per salvare se stesso ed il suo amico venditore Marty chiese udienza al re di Trinsic, lord M.T.S., un uomo noto per la sua armatura di platino luccicante e la sua voce che pareva scolpita nella roccia. Non era uomo da emozioni facili, ma conosceva Trez da vecchie storie — alcune vere, molte gonfiate dal vino e dai bardi da locanda.
«Hai scavato il tuo stesso baratro, Ramingo,» disse M.T.S., seduto sul trono nero d’ossidiana che dominava la Sala degli Stendardi. «Ma i cunicoli di Magincia... sono terra maledetta. Là sotto non c’è oro, solo oblio.»
Trez si inchinò, per una volta senza ironia. «Lo so, mio signore. Ma là sotto c’è Marty. E senza di lui, non sono che un’ombra.»
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05/06/2025, 12:28 |
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M.T.S
Veterano
Iscritto il: 30/11/2020, 18:04 Messaggi: 183
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Re MTS si appoggiò al suo trono nero d’ossidiana, il suo volto era serio ma allo stesso tempo determinato. La richiesta di Trez il Ramingo era arrivata in modo urgente e sincero: il suo fedele venditore Marty era stato catturato e imprigionato negli inferi di Magincia. Marty non poteva essere abbandonato in quel luogo infernale, Trez senza Marty sarebbe come una birra senza schiuma. Dopo aver ascoltato attentamente le parole di Trez, Re MTS si alzò in piedi, il suo sguardo si fece deciso. Con voce ferma e amichevole, rispose: "Trez, il tuo coraggio e la lealtà verso Marty sono ammirevoli. Io, Re MTS, accetto di buon cuore la tua richiesta, insieme affronteremo le insidie degli inferi di Magincia, perché nessuno deve rimanere prigioniero di quelle tenebre." Con questa decisione presa, il Re si preparò a mettere in moto le sue risorse e a guidare il gruppo verso la salvezza di Marty, affrontando le sfide che gli inferi avrebbero posto sul loro cammino.
Raduno previsto presso la sede HighLanders.
_________________ Re di Trinsic - Guild Master HL
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05/06/2025, 20:04 |
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M.T.S
Veterano
Iscritto il: 30/11/2020, 18:04 Messaggi: 183
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Re MTS, aveva tenuto fede alle sue parole, mettendo insieme un cospicuo numero di avventurieri, al solo scopo di salvare il povero Marty dagli inferi di Magincia.
Come da indicazioni l ‘incontro avvenne fuori le mura della sede HighLanders, in ordine si presentarono, il buon Vecchio Mago OldPelio, il braccio destro di Re MTS, Lord Maximilan e ovviamente Il Ramingo Trez.
Re MTS a capo della spedizione guidò i suoi compagni all’interno degli inferi, dove innumerevoli demoni e minotauri diedero loro filo da torcere, gli scontri furono lunghi e assai cruenti…
Finalmente dopo innumerevoli peripezie e montagne di cadaveri alle loro spalle, arrivarono difronte a una porta, ascoltando attentamente si potevano udire lamenti e grida…mentre Re MTS e il saggio OldPelio tentavano di aprire la porta un enorme ombra apparve alle loro spalle, era il Demoniaco Malgaroth, risvegliato dagli inferi e messo a protezione della stanza, ove era rinchiuso il povero Marty.
Malgaroth si scagliò con furia contro Re MTS e i suoi compagni, la sua potenza era enorme, sferrava potentissimi fendenti da far tremare il suolo.
Lord Maximilian fece giusto in tempo a tirare fuori il suo Liuto magico e suonando una soave strofa, riuscì a placare per alcuni attimi la furia di Malgaroth, tanto da dare la possibilità al resto del gruppo di scagliarsi contro il Demone accerchiandolo e stringendolo sempre più verso un angolo della stanza.
Malgaroth in breve si trovò privo di movimento e i quattro riuscirono ad avere la meglio, uccidendolo e strappando da dentro il suo cuore la chiave per la liberazione di Marty.
Una volta dentro la stanza, lo scenario che si palesò, fu alquanto terribile, alcuni Gargoyle abusavano incessantemente di Marty e di una giovane fanciulla Lidia.
Re MTS, preso da una furia si scagliò subito in salvataggio della giovine dama, ma purtroppo Lidia ormai stremata dagli abusi e soprusi ricevuti, riuscì solo a dire alcune parole “grazie sono libera” per poi morire fra le braccia del Re.
Di li a poco si aprì un varco magico, ed i quattro compagni più Marty si ritrovarono dentro la stanza del tesoro di Malgaroth, giusto il tempo di prendere gli oggetti più preziosi per poi fare ritorno alla Sede HighLanders e festeggiare insieme la salvezza dell’amico Marty.
Re MTS rimase però scosso dalla morte della giovane Lidia…qualcosa lo aveva scosso e turbato, gli scese un brivido lungo la schiena…
_________________ Re di Trinsic - Guild Master HL
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13/06/2025, 15:40 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 866
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Alcuni momenti dell'evento:
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13/06/2025, 16:52 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 866
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Grazie all'intervento del Re di Trinsic, lord M.T.S., e alla sua capacità di convincere persino il testardo Old Pelio, vecchio mago dalle lunghe vesti e dall’orgoglio ferito, il destino di Trez il Ramingo prese una piega inaspettata. Pelio, seppur ancora geloso per le attenzioni che Trez riservava a sua moglie Rosa, non poté ignorare quanto quel ramingo facesse girare l’oro nei suoi affari: a Luna come alla locanda del piacere, Trez era un cliente d’oro. Alla fine, cedette.
Con l'arrivo di Maxmilian I, il potente mago accompagnato dal suo temibile unicorno dalle corna infuocate, la compagnia era al completo. Insieme affrontarono la discesa negli inferi di Magincia, un luogo dove anche la luce sembrava dimenticata. Fu una battaglia cruenta, fatta di incantesimi laceranti, illusioni ingannevoli e la determinazione cieca di chi non accetta di perdere un amico.
Marty fu tratto in salvo, esangue ma vivo, e Trez, pur scosso, trovò in quell'impresa un nuovo rispetto per il Trio della Vendetta: Sephrenia la negromante, Meriel la fata della luce e Aiko, la maiko dalla katana che fendeva l’aria come un pensiero. Le tre, che avevano firmato il patto contro di lui, avevano dimostrato astuzia, potenza e una feroce voglia di vendetta. Così, temendole e ammirandole insieme, il Ramingo giurò loro fedeltà eterna. “Cascasse il mondo,” disse, “il mio cuore e la mia spada saranno vostre.”
Passando per Trinsic per recuperare i tesori strappati agli abissi di Magincia, fece tappa alla locanda del piacere. Salì i gradini di legno consunto e bussò alla stanza della locandiera Rosa. Lei lo accolse con uno sguardo beffardo, un sorriso che non tradiva rancore ma ironia, e un bicchiere di liquore forte come il suo carattere.
“Ti è andata bene, Ramingo,” disse lei, porgendoglielo. “Il tuo amico Marty è salvo… ma spero che quanto accaduto ti serva da lezione.”
Trez bevve tutto d’un fiato, sentendo il fuoco dell’alcool scendere come verità nel petto. Poi la guardò negli occhi e con voce ferma, chiese:
“Alexandrina è libera?”
Rosa lo fissò un momento, poi accennò un sorriso che lasciava intendere molto più di quanto disse.
“Forse sì, Ramingo. Ma certi cuori non aspettano a lungo.”
E così, con il peso delle promesse e il brivido delle incognite, Trez scese le scale della locanda, pronto per un nuovo cammino.
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13/06/2025, 16:52 |
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