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“Le Fate, il Ramingo e la Questione di Tokuno”
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 851
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Nella modesta ma incantevole dimora di Trez il Ramingo, immersa fra pergamene polverose, tazze di tè dimenticate e almeno tre gatti che non si sa bene di chi siano, due sorelle fate sedevano sullo stesso cuscino (pur avendo a disposizione almeno otto sedie libere).
Sephrenia, la negromante, stava accarezzando il teschio di un ratto che usava come fermacarte, mentre Meriel, la fata della luce, faceva brillare ogni tanto le unghie a mo’ di reazione passivo-aggressiva.
"Te l’ho detto, Meriel. Trez è troppo occupato a salvare Tokuno per pensare a qualche donzella qualunque!" disse Sephrenia, agitando un dito incantato.
"E tu sei troppo occupata a parlare con ossa e spiriti per capire come funziona il cuore umano!" sbottò Meriel, che nel frattempo aveva acceso involontariamente una candela solo fissandola con rabbia.
"Il cuore umano è un muscolo inefficiente e facilmente corruttibile," ribatté Sephrenia con tono da manuale di anatomia proibita. "E poi… Aiko, davvero? Già il nome è sospetto. Sembra uscito da una poesia mal scritta."
"Pare che sia bella, gentile e agile con la katana,” sospirò Meriel, in evidente fase di panico incipiente. “Tu lo sai che Trez ha un debole per le ragazze letali con occhi dolci!”
Si fece un silenzio pesante, rotto solo dal miagolio lamentoso del gatto di nessuno.
"Se osa portarla qui," disse Sephrenia con calma glaciale, “la trasformo in una zucca senz’anima. Parlante.”
"E io le brucio i capelli. Con gentilezza, ma li brucio," aggiunse Meriel, riprendendo a brillare come un fungo radioattivo.
"O noi, o Aiko,” conclusero all’unisono, battendo un patto magico con un tocco di dita.
Ma proprio in quel momento, Sephrenia — forse presa dall’entusiasmo — agitò le mani nel gesto del famigerato incantesimo "Veritas Invertum", pensato per rivelare la verità nel cuore altrui… ma che aveva sempre avuto effetti collaterali non chiaramente documentati.
Un lampo violetto, un’esplosione di coriandoli, e poi…
Meriel cominciò a parlare solo in rime.
"Ma che diavolo succede adesso?!"
"Non so, sorella, ma ascolta bene: parlo in versi… che disdetta piena!"
"Non è possibile… oh no… non di nuovo!" borbottò Sephrenia. "La maledizione dei versi forzati! L’ho lanciata al contrario!"
"Rimedia, o giuro sul cielo brillante, che ti inseguo armata di fiaccola ardente!"
Nel frattempo, in lontananza, Trez il Ramingo inciampava in un bambù maleducato. Tossì, poi alzò lo sguardo verso una giovane figura: occhi dolci, katana alla mano.
Fuori dalla sua casa, una finestra si frantumò da sola.
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19/04/2025, 20:45 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 851
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Le Fate, il Ramingo e la Questione di Tokuno – Capitolo II: Incantesimi, Inganni e Capelli Lisci
Nel cuore del Bosco di Kisho, dove le lanterne delle lucciole sembrano appese da mani invisibili e i funghi mormorano pettegolezzi su chi passa di lì, due fate sorelle tramavano.
Sephrenia, la negromante, vestita di veli neri come la sua reputazione e l’umore del lunedì mattina, agitava la sua bacchetta ossea con la grazia di una signora che rimescola il tè… del veleno. Accanto a lei, Meriel, fata della luce e dell’ottimismo forzato, faceva roteare una sfera di energia solare tra le dita come fosse una mela caramellata in una fiera magica.
«Meriel, sorella mia del cuore (e della pazienza finita), è chiaro come un banshee in bikini: Trez ci tradisce!»
«Io preferirei dire… ci ignora temporaneamente per esplorare opzioni orribilmente sbagliate,» rispose Meriel, sorridendo con un tic nervoso nell’occhio sinistro.
Il sospettato, Trez il Ramingo, detto anche Quello Che Combatte Con Il Mantello Sempre Al Vento Anche Senza Vento, era visto spesso aggirarsi per Zento, città delle lanterne e dei contratti commerciali sussurrati. E lì, guarda caso, viveva Aika, la bella dai capelli lisci come seta appena pettinata da uno spirito ossessivo-compulsivo.
Aika, figlia di Nakia, commerciante noto per vendere rari fiori e spezie che facevano piangere anche i draghi, pareva aver colpito il cuore del ramingo con un solo sorriso... o forse con una trappola di profumo al gelsomino e tasso dorato, secondo la teoria di Sephrenia.
«Lui combatte contro i banditi di Tokuno, non per la gloria… ma per l’amore!» sbottò la negromante, mentre uno scheletro servitore le portava un tè che odorava fortemente di rosmarino e rancore.
«O forse vuole solo ottenere uno sconto sulle spezie,» ipotizzò Meriel con innocenza letale. «Ma comunque, sorella mia, serve un piano.»
Così nacque l’Operazione Capelli Sciolti.
Le due sorelle, camuffate da umili venditrici di forcine magiche (che causavano crampi alla nuca), si stabilirono nei pressi della bottega di Nakia. Mentre Meriel distribuiva benedizioni fasulle e sorrisi a forma di cuoricino, Sephrenia affettava cipolle per evocare spiriti lacrimosi pronti a piangere sulle disgrazie del cuore… o solo per fare scena.
Intanto, Trez, ignaro di tutto, parlava con Aika davanti a un chiosco di takoyaki.
«Sai, Trez,» disse Aika con voce suadente, «non tutti i guerrieri hanno bisogno di amore… alcuni cercano solo un massaggio ai piedi e un buon conto in banca.»
Ma proprio mentre si avvicinavano romanticamente sotto un albero di ciliegio, ecco che le fate entrarono in azione.
Sephrenia lanciò un incantesimo che fece comparire una proiezione spettrale di Trez… che abbracciava entrambe le fate, sussurrando “Voi siete le uniche stelle nel mio cielo di battaglie.”
Aika sgranò gli occhi. Trez sgranò i takoyaki.
Meriel, con la voce dolce come una pugnalata inaspettata, aggiunse: «Trez caro, ci spieghi questa... apparizione poetica?»
Trez, colto tra lo spettro e i suoi sentimenti, balbettò: «Io… ecco… stavo solo cercando… un'alleanza commerciale?»
Sephrenia sollevò un sopracciglio (e una piccola armata di ghoul in miniatura).
Meriel sorrise ancora. «Forse un viaggio di riflessione a Yew ti aiuterebbe a… chiarirti le idee. Da solo. Con una maledizione lieve, eh.»
Aika, con la dignità di una regina offesa e i capelli sempre perfetti, si girò sui tacchi. «Uomini. E fate.»
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22/04/2025, 21:07 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 851
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Le Fate, il Ramingo e la Questione di Tokuno - Capitolo III : "Amori, Frecce e Incantesimi: Manuale di Sopravvivenza per Raminghi Innamorati"
Trez il Ramingo, armato del suo arco ricurvo e del solito sorriso da scapestrato, era stato convocato dallo Shogun di Zento. Una convocazione ufficiale, timbrata e profumata al tè verde, che lui aveva letto tre volte prima di accorgersi che non era una multa per “uso eccessivo di frecce in area urbana”.
Lo Shogun lo accolse con aria solenne, circondato da consiglieri, ventagli, e una quantità ingiustificata di incenso. “Trez il Ramingo,” disse con tono cerimonioso, “hai ripulito le foreste di Tokuno da samurai demoniaci, scarafaggi infernali e persino da un paio di teatranti ambulanti un po’ troppo insistenti. Per questo, hai ottenuto i favori della giovane Aika, figlia di Nakia il mercante.”
Trez sentì il cuore balzargli in petto. Aika! Capelli neri come le piume di un corvo ben nutrito, occhi profondi come una birra scura di Yew. Il sogno! Ma la sua gioia fu subito calmata da un dettaglio fondamentale: Aika doveva restare a Zento.
Fu lì che il Ramingo si illuminò come una lanterna da festival. Era perfetto! Poteva avere la dolce Aika, e allo stesso tempo evitare che Sephrenia, la fata negromante, e Meriel, la fata della luce, scoprissero qualcosa. Le due sorelle, con cui condivideva la dimora a Serpent’s Hold, gli avevano chiaramente promesso che se mai avesse portato un’altra donna lì, l’avrebbero trasformata in una zucca senz’anima parlante. O peggio, le avrebbero bruciato i capelli.
E Aika amava i suoi capelli. Trez amava i suoi capelli. Tutti amavano quei capelli. Sarebbe stato un crimine contro l’estetica.
Così, l’equilibrio perfetto fu raggiunto. Aika a Zento, visite furtive e romantiche, e nessuna zucca tragica nel futuro.
Ma il quadro si incrinò quando lo Shogun, con un ghigno sornione, aggiunse: “Sei stato fortunato, Ramingo. Il vecchio mago Old Pelio era quasi riuscito a ottenere i favori di Aika prima di te.”
Trez ebbe un sussulto. Old Pelio?! Quel vecchio arnese con più barba che scrupoli? L’uomo che già si godeva la compagnia di Rosa, la bella tenutaria della locanda di Trinsic? “Quel vecchio stregone dall’alito di incenso e liquirizia… voleva Aika anche?” pensò il Ramingo, mentre le vene della fronte gli disegnavano una mappa topografica.
“Maledetto vecchio!” ringhiò tra sé, “già ha Rosa… ora voleva pure Aika? Se mi capita a tiro, una bella freccia nel posteriore gliela piazzo io. E gliela lascio pure come souvenir!”
Ma poi si ricordò che a Zento c’era anche la celebre locanda La Dimora della Luna Rossa, piena di graziosissime Maiko, sorridenti, silenziose, e soprattutto ignare del caos amoroso che circondava il nostro Ramingo.
E così, tra una visita furtiva ad Aika, un tè alla prugna con le Maiko, e il continuo rischio di finire stregato da due fate gelose, Trez capì che la vera questione di Tokuno… era la logistica dell’amore multiplo.
E soprattutto, di dove nascondere le lettere d’amore per non farle trovare da Sephrenia.
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23/04/2025, 15:46 |
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OldPelio
Veterano
Iscritto il: 03/12/2017, 10:59 Messaggi: 441
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...l'avventura nella terra dei ciliegi in fiore si era conclusa, la conoscenza di Aiko e di suo padre Nakai era stata proficua, aver conversato a lungo con loro aveva dato i suoi frutti, il padre di Aiko raccontò degli strani sguardi che un cavaliere ramingo lanciava a sua figlia tutte le volte che entrava a Zento, non mancava mai di farle visita, di ricoprirla di complimenti anche solo per i suoi neri e lucenti capelli, in effetti la fanciulla era di una rara bellezza e pochi avrebbero resistito al suo fascino, sopratutto il ramingo che conoscevo bene, la cosa mi fece balenare un'idea che forse avrebbe avuto benefici effetti su molti aspetti della vita mia personale e di quella delle genti di sosaria, iniziai a fare il giro delle varie botteghe della città e dietro promessa di laute ricompense mi assicurai che ogni presenza di Trez il Ramingo in città mi venisse segnalata, era chiaro che il ramingo era intenzionato a conquistare la dolce Aiko, si sarebbe dovuto coprire di gloria uccidendo mostri demoniaci e samurai in tal numero che la sua impresa avesse fatto scalpore in città e avrebbe così conquistato il cuore della bella Aiko, così fù, Trez non passava momento della giornata che non varcasse le montagne a nord della città per fare strage di mostri, a volte lo si vedeva arrivare in città alle prime luci dell'alba nella convinzione di passare inosservato, ma alla rete di informatori che avevo steso non sfuggiva una mossa del ramingo e mi veniva puntualmente riferita la sua presenza, così inizia a fare scorrerie contro gli stessi mostri, avevo intenzione di stargli alle costole in quanto ad uccisioni ma senza superarlo, a me non interessava la bellissima Aiko, ma se la differenza tra il suo impegno ed il mio, fosse stato ben poca cosa, forse lo avrebbe fatto riflettere che a volte è meglio non stuzzicare un vecchio mago con la barba bruciacchiata, d'altronde ero felice con la mia adorata Rosa, una donna che quando la si incontra è bene fare di tutto per conquistarla.
Ora era tempo di riprendere il mio viaggio per andare a trovare quel vecchio negromante che sapeva fare delle pozioni particolari, tramite una di queste pozioni si poteva conoscere l'animo di colui che l'evrebbe bevuta!!! quante verità nascoste potevano essere rivelate!!!
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25/04/2025, 21:40 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 851
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Nel reame incantato di Sosaria, dove i draghi hanno la gotta e i goblin gestiscono bancarelle di spezie, viveva il venerando mago Old Pelio, noto più per le sue gaffe arcane che per i suoi incantesimi. Un tempo aveva accidentalmente trasformato il suo bastone in una gallina. Da allora la gallina lo seguiva ovunque, beccando chiunque osasse metterne in dubbio la dignità.
Old Pelio, ormai convinto che Trez il Ramingo – canaglia dal cuore apparentemente redento – avesse finalmente trovato la pace amorosa conquistando il cuore della dolce Aiko, figlia del mercante Nakai della raffinata città di Zento, se ne stava tranquillo nella sua torre, intento a distillare liquori magici e a grattarsi la barba riflettendo sul senso della vita.
Ma Trez… oh, Trez!
Il Ramingo era come un pipistrello con la sciarpa di seta: elegante ma inaffidabile. Nonostante i sospiri di Aiko e i regali esotici di Nakai, il suo cuore vagabondo batteva per un'altra: Rosa, la splendida locandiera di Trinsic, nonché moglie del nostro ignaro mago.
Mentre Old Pelio preparava infusi contro la calvizie (in realtà usati dai topi per diventare biondi), Trez, con passo felpato e sorriso da furfante, si presentava ogni sera alla locanda con un mazzo di rose (rubate dai giardini elfici) e una poesia nuova, sempre un po' stonata, ma piena di passione.
Rosa, abituata ai clienti molesti e agli alchimisti ubriachi, trovava Trez “divertente... ma troppo profumato”.
Il dramma si intensificò quando Pelio decise di ringraziare Trez con una cena “per aver trovato l’amore e lasciato stare mia moglie”, mentre Trez, brindando con occhi languidi rivolti a Rosa, rispose:
"Aiko è un dolce tè. Ma Rosa… Rosa è fuoco di drago e miele di luna."
Scoppiò una rissa tra la gallina magica, un barile di birra viva e un bardo che cantava troppo forte. La locanda bruciò solo un po'.
E da quel giorno, in Sosaria, si racconta la storia di un vecchio mago troppo fiducioso, un ramingo troppo affascinante, e una locandiera che, forse, teneva una pozione di verità sotto al bancone... solo per sicurezza.
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02/05/2025, 15:59 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 851
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Dadi, Donne e Vendetta
Nel regno incantato di Sosaria, tra i boschi di Minoc e le sabbie dorate di Zento, viveva Trez il Ramingo, uomo dallo sguardo languido, il sorriso scaltro e la bisaccia sempre piena… di debiti di gioco. Il suo amore per il vino e per i dadi era secondo solo alla sua passione per le donne — e, ahimè, anche quella passione tendeva ad essere distribuita con la stessa generosità con cui distribuiva i suoi fiaschi di sidro.
A tenerlo in riga — per modo di dire — vi erano due fate sorelle, creature magiche e assai diverse: Sephrenia, negromante di oscura bellezza e temperamento esplosivo, capace di evocare uno scheletro solo per farsi portare le ciabatte. E Meriel, fata della luce, dolce e paziente come una madre… fino a quando non scoprì che il “suo” Trez faceva il filo a Aika, la maiko più ambita di Zento, mentre regalava fiori anche alla procace Hana, che faceva il tè come nessun’altra… e non solo quello.
Le due sorelle, sedute sul ramo di un ciliegio in fiore, osservavano la scena dal piano astrale, mangiando deliziosa carne di maiale.
— “Sorellina,” disse Sephrenia con un ghigno, “che ne dici di insegnare al nostro caro Ramingo l’arte della fedeltà… tramite trauma?”
— “Oh sì. Ma con luce e grazia,” rispose Meriel, mentre intanto faceva brillare ogni dado che Trez avrebbe toccato con la runa dell’autodistruzione. “Così, gioca pure…”
Intanto, nella taverna di Zento, Trez rideva sguaiato. — “E allora io le dissi: ‘Sephrenia? Mai sentita! Meriel? Forse era una danzatrice…’ AHAHAHAH!”
Boom. Il dado esplose in mano. Poi la bottiglia si tramutò in una rana. Poi, improvvisamente, un esercito di scheletri iniziò a suonare uno shamisen maledetto in suo onore.
E infine, apparvero loro. Vestite da maiko. Ma con gli occhi che lanciavano fulmini e raggi solari.
— “Trez, caro,” disse Sephrenia accarezzando una katana eterea, “gioca pure… ma oggi, noi abbiamo messo in palio te.”
— “E il premio,” sussurrò Meriel con voce dolce, “è la tua punizione.”
Trez deglutì, provò a sorridere… e si mise a correre come un coniglio inseguito da due volpi volanti. Le maiko vere applaudirono, Hana rise, Aika fece un inchino. E da quel giorno, ogni volta che qualcuno lanciava un dado a Zento… si dice che una fata rideva. E un Ramingo bestemmiava.
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03/05/2025, 21:45 |
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