Le Renne Di Natale 2024: Il Sacrificio di Meriel
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Trez
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Ma la sete di sangue non fermava la sorellastra di Trez, ed un pomeriggio che nevicava che Dio la mandava, entrò nel villaggio degli elfi, ne uccise e vide Duncan (BC) un vecchio assassino che però da un pò di tempo aveva deposto la scure di guerra, ma non del tutto, percui visto che la zona era stata dichiarata non belligerante, gli si affiancò nell'impresa di togliere le prezioze pergamene a Galedren. Fu un furioso combattimento che li vedeva a volte quasi soccombere alla furia dell'elfo, i loro animali da combattimento li aiutavano ma non erano in grado di stendere Galedren. Fortunatamente anche Trezzolina poteva lanciare dal tomo della natura il circolo di pietre con cui imprigionare l'elfo, ed il bosco incantato che dava protezione e ricaricava subito l'energia con cui poter sferrare i micidiali colpi di ignore dal suo arco. Alla fine Galedren era stremato dai colpi inferti da Duncan e l'arciera e cadde. I due raccolsero le preziose pergamene con cui fare incantesimo arcaico di Meriel usando gli amuleti presi dalle guardie del villaggio elfico. Ma presa da un raptus sanguinario, la giovane impugnò il coltello e fece letteramente a pezzi il corpo di Galedren, gli staccò la testa, le braccia, le gambe e rimase solo il torso. Prese il tutto lo mise in due sacche della cavalcatura e le portò a Minoc dove giunta alla casa di Trez le dispose per bene nello spazio all'aperto, ammirando compiaciuta il suo lavoro. ( Dovete però sapere che Galedren può si esser ucciso, ma si riproduce nel giro di poche ore, e quindi ricompare nel villaggio con tutta la sua malvagità e forza)
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19/12/2024, 20:28 |
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Terre Incantate
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Il viaggio della Guardia di Trinsic
Erano trascorsi diversi giorni da quando la Guardia di Trinsic aveva appreso ciò che stava accadendo. Le informazioni iniziali, frammentarie ma sufficienti, gli avevano fatto capire la gravità della situazione e l'importanza di agire. Sentiva un dovere profondo nell'aiutare Meriel, non solo per il rispetto e la cordialità che avevano caratterizzato i loro incontri passati, ma anche perché la dimora della fata, vicina al portale che si era aperto, ricadeva sotto la giurisdizione del Regno di Trinsic.
La Guardia di Trinsic prese una decisione ponderata: inviò un piccolo gruppo di soldati nel territorio degli elfi con l'intento di avviare un dialogo. L'obiettivo era chiaro, trovare qualcuno tra i rappresentanti elfici disposto a discutere. Tuttavia, i tre soldati non fecero ritorno immediato. Al contrario, un messaggio giunse in loro vece, trasportato con cura, in cui i soldati riferivano un invito ufficiale rivolto direttamente alla Guardia di Trinsic.
Gli elfi proponevano un incontro formale, un tavolo di discussione dove l'obiettivo centrale sarebbe stato il ripristino dell'equilibrio e della pace, condizioni ormai compromesse. L’invito, sebbene inaspettato, lasciava intravedere una speranza in quella situazione tanto tesa.
Non c'erano motivi per aspettarsi il peggio. Meriel aveva sempre parlato degli elfi come creature dotate di grande saggezza e una certa dose di ingenuità, qualità che lasciavano aperta la possibilità di trovare un compromesso. La Guardia di Trinsic, determinata a non intraprendere azioni affrettate o avventate, decise di chiedere il sostegno del Regno di Britain, domandando rinforzi militari e consulenza magica.
La risposta, però, fu lapidaria. Gli venne detto che la questione doveva essere risolta a livello locale e che le risorse richieste non erano disponibili, poiché già impegnate su altri fronti. Quelle parole, fredde e distanti, lasciarono la Guardia di Trinsic con la responsabilità esclusiva di affrontare una situazione sempre più complessa.
Salutò con affetto sua moglie e i figli, lasciandoli con un sorriso carico di speranza, e si mise in viaggio. Nel profondo del cuore, desiderava che quel tavolo diplomatico gli offrisse l'opportunità di rivedere Meriel, sana e salva. La immaginava ancora una volta pronta a illuminare la discussione con la sua saggezza e il bagliore rassicurante della sua magia bianca. Un dono per ricostruire l'equilibrio
Dopo diverse lune trascorse a scrutare il cielo notturno, immaginando il marito impegnato a dialogare nella magica dimensione degli elfi, la moglie della Guardia di Trinsic ricevette una visita inaspettata. Un corriere si presentò alla sua porta, depositando una cassa dall'aspetto elegante, chiaramente destinata a essere un dono. Senza aggiungere una parola, firmò i documenti e si congedò rapidamente.
Incuriosita, la donna si avvicinò alla cassa e notò un messaggio adagiato sopra il coperchio. Con mani tremanti, lo aprì e lesse: "Un regalo speciale per un equilibrio ritrovato tra esseri umani e elfi. Galedren" Le parole risuonarono dolci e promettenti. Un sorriso si distese sul suo volto mentre immaginava il successo della missione di suo marito.
Senza perdere tempo, chiamò uno dei suoi servitori e, con tono allegro e colmo di curiosità, gli chiese di aprire la cassa. Il servitore si avvicinò, sollevando con attenzione il pesante coperchio. Ma non appena la cassa si aprì, un’ondata di freddo gelido invase la stanza, come se il terrore stesso avesse impregnato l'aria.
Dentro, tra il buio del baule, giacevano i resti martoriati dei soldati e della Guardia di Trinsic. Il sorriso della donna svanì in un istante. L'orrore le fece cedere le gambe, e svenne senza un suono. I servitori, paralizzati dallo shock, si scossero solo dopo un attimo eterno, correndo poi a chiamare i soldati della caserma vicina. La tragedia si era materializzata sotto i loro occhi, trasformando una speranza in un incubo.
La caserma di Trinsic era già in difficoltà. Le risorse scarseggiavano, un problema acuito dall'indifferenza del Regno di Britain, che continuava a fornire solo un supporto minimo. Nonostante ciò, chi prese temporaneamente il posto della Guardia di Trinsic, sebbene giovane e palesemente inadatto al ruolo, dimostrò un lampo di intuizione: decise di inseguire il corriere che aveva consegnato la sinistra cassa.
Il corriere venne intercettato poco fuori le mura di Trinsic, lungo la strada che conduceva al portale. L'inseguimento fu frenetico, ma i soldati riuscirono a bloccarlo. Lo circondarono e, con toni minacciosi, iniziarono un interrogatorio serrato. Sotto pressione, il corriere ammise ciò che già appariva evidente: la cassa era una brutale provocazione orchestrata da Galedren. Tuttavia, si affrettò a chiarire che il suo unico compito era consegnare il pacco e che non aveva personalmente fatto del male a nessuno.
I soldati, non soddisfatti delle sue risposte, incalzarono con domande sempre più dirette. Gli chiesero con fermezza se avesse complici e, dopo un estenuante interrogatorio, il corriere cedette. Rivelò che il lavoro gli era stato commissionato da un uomo che aveva conosciuto durante un periodo in prigione. Lui si era occupato solo del trasporto, ma l'accordo commerciale e i dettagli erano stati gestiti da una figura conosciuta con il nome di Commodoro.
Le informazioni erano frammentarie, ma sufficienti a far comprendere che la rete di intrighi si estendeva ben oltre il territorio degli elfi, insinuandosi come un'ombra nei luoghi più oscuri. Il crepuscolo di un'era
La tragedia colpì Trinsic con una velocità implacabile. Non passò neppure un giorno dalla morte del suo reggente, e già nella stessa notte la città, priva di una protezione adeguata e straziata dal lutto per la sua perdita, venne sopraffatta. I briganti, spietati e determinati, si allearono con gli elfi, e insieme assalirono Trinsic, travolgendo ogni resistenza. In poche ore, la città precipitò nell'abisso, travolta dal caos e dall'oscurità che sembravano impossibili da fermare.
Da Britain giunse un ordine di allerta urgente. Le autorità decisero di monitorare da lontano gli sviluppi della città perduta, prima di inviare le poche truppe disponibili, per non lasciare indifesa Britain. Nel frattempo, venne emesso un ordine di cattura per Commodoro e tutti i suoi possibili complici, destinati a una condanna esemplare che non avrebbe conosciuto pietà.
Tra le strade desolate di Trinsic, si poteva scorgere la figura di Galedren, ormai leader degli elfi, mentre impartiva istruzioni agli altri suoi simili. Il suono delle sue parole, fredde e precise, si mescolava con le urla di terrore che risuonavano tra i vicoli della città ormai in rovina. "Trinsic è caduta", disse un anziano che, tremante, cercava di raccogliere le sue poche cose per fuggire. "Non avrei mai pensato di vedere la fine di un'era prima di morire" concluse con un filo di rimpianto nella voce, ricordando i giorni in cui la Guardia di Trinsic aveva protetto la città.
Il destino di Meriel restava incerto. Nessuno avrebbe mai immaginato che i suoi sforzi, così speranzosi e determinati, avrebbero condotto a un risultato così opposto. Un futuro così oscuro, così lontano dalle sue intenzioni, si stava abbattendo sul mondo intero.
Come partecipare?
I piani di Galedren stavano superando ogni sua aspettativa. Con astuzia, aveva attirato la Guardia di Trinsic nel territorio degli elfi, sfruttando la promessa ingannevole di un accordo diplomatico. Quel colpo ben orchestrato gli aveva permesso di muovere le sue pedine con precisione, mettendo sotto scacco l’intero Regno di Trinsic.
Ma Galedren non si ferma lì. Ha stretto un'alleanza con i briganti, permettendo loro di invadere le strade della città, seminando caos e paura. Ogni passo del suo piano si allinea perfettamente, come i pezzi di un mosaico oscuro. La sua ambizione cresce a dismisura, alimentata da un insaziabile desiderio di potere, e il sogno di un'espansione senza limiti prende forma.
Non resta altra scelta se non continuare a salvare le Renne di Natale. Il loro potere magico, così unico e prezioso, non può finire nelle mani degli elfi, dove verrebbe usato per alimentare la loro forza rigenerativa. Allo stesso tempo, la situazione a Trinsic richiede un'azione immediata: bisogna affrontare i briganti che hanno invaso la città.
La missione è duplice e gravosa, ma necessaria. Salvare le renne e contrastare i briganti sono due facce della stessa speranza: ripristinare l'equilibrio e far sì che Trinsic possa liberarsi dall'ombra di quella minaccia, ritrovando una parvenza di pace.
[GDR OFF]
Oltre alla raccolta delle pergamene delle Renne di Natale, è possibile partecipare a una seconda fase della quest, che prevede di affrontare i briganti a Trinsic con la speranza di farli ritirare dalla città. Attualmente, Galedren si trova a Trinsic, dove sta guidando personalmente l'invasione.
Coloro che sconfiggeranno almeno 400 briganti avranno diritto, indipendentemente dalla classifica principale, a richiedere la Collana dei Briganti, aggiungendo un contributo GDR. Comando: [briganti
* I premi possono subire correzioni o modifiche fino alla fine dell'evento.
Si ricorda inoltre che Trinsic, come specificato in apertura, è PvP ON.
Aggiornamento storia dopo il 27 dicembre.
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20/12/2024, 20:26 |
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M.T.S
Veterano
Iscritto il: 30/11/2020, 18:04 Messaggi: 141
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Sede Highlanders.
MTS appresa la minaccia che stava impervesando per le strade della Citta di Trinsic, ordinò immeditamente a tutti i suoi Gildani HL, di armarsi e andare a combattere, Trinsic è la nostra Città e noi la difenderemo fino alla morte.
Trinsic tornerà a splendere. HL Rulez!
_________________ Guild Master HL
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21/12/2024, 0:34 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 766
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Non avevo un giorno di riposo. Spinto da Sephrenia era mio compito cercare più amuleti e pergamene con cui salvare più renne possibili. Ma mentre quasi tutti i cavalieri di Sosaria erano al villaggio degli elfi, il malvagio e perfido Galedren mise a segno un colpo barbino. Questo causò l'invasione di milizie elfiche a Trinsic con al seguito una marmaglia di briganti della peggior specie. Vista la situazione mi accompagnai al mago LeChuck, Old Pelio e il tank Khan. In quattro eravamo ben assortiti e cominciammo a ripulire la città. Ma l'impresa era assai ardua, oltre elfi come quelli del villaggio, il malvagio Galedren aveva creato alcuni di razza superiore, percui ucciderli era assai difficile, non impossibile però. Il saccheggio della città era devastante, con la copertura degli elfi i briganti saccheggiavano tutte le botteghe, ma questo fu per me utile ed ora vi spiegherò il perchè. Esausti per le scorribande nelle vie della città ad un certo punto la compagnia si sciolse. Io avevo ancora energia ma non mi andava di continuare a correre inseguito e ferito dagli elfi, pertanto decisi di cambiare tattica. Portai alle stalle la chimera e mi recai a Trinsic cercando di nascondermi il più possibile. Camminando radente i muri, passavo vicino agli elfi che intanto se la ridevano fra di loro, mentre io entravo in alcune botteghe. Li vi trovai dei briganti presi ad arraffare merce quanto più ne potevano, erano così presi che non si accorgevano della mia presenza. Ad un certo punto cominciai a scagliare dardi e frecce dalla mia balestra e dal mio arco elaborato. Completamente sorpresi in moltissimi caddero sotto i miei colpi. Visto che la tattica funzionava, continuai di negozio in negozio, oppure dove erano radunati a pasteggiare da soli senza esser vicini agli elfi. Bene il mio dovere lo ho compiuto, 408 saccheggiatori caddero, ma la città aveva ancora bisogno, soprattutto dovevo continuare a raccogliere quanti più amuleti possibili per aiutare Meriel. Stanco ma felice per l'impresa tornai a Serpent's. Raccontai l'accaduto a Sephrenia sicuro di avere un premio in... affetto.. invece non le era ancora passata del tutto, mi diede una bastonata sulla capoccia e mi fece ruzzolare dalle scale, urlandomi di andarmene dalle mie dame di compagnia. Ecco che uno fa di tutto per accondiscendere la propria amata, e questa invece non mostra nessuna gratitudine, solo per qualche scappatella ogni tanto. Ora però, mentre mi recavo alle stalle a chiedere un giaciglio per la notte da Bastiaan , avevo un altro grosso problema, e non da poco. Sulla bacheca della città lessi che era stato emesso un ordine di cattura per Commodoro e tutti i suoi possibili complici, destinati a una condanna esemplare che non avrebbe conosciuto pietà. Questa cosa per me era angosciante, quell'immondo viscido essere era in casa mia a Minoc abusivamente, non so come vi fosse entrato ma anche se stava in uno stato quasi catatonico, era pur sempre da me, e come potevo dimostrare che non lo avessi invece ospitato? Che non ero un suo complice? Mentre sganciavo un sacchettino di monete allo stalliere, che ormai mi aveva già preparato un comodo giaciglio di paglia e fieno, questa cosa mi tormentava ed ebbi un sonno assai agitato.
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21/12/2024, 1:14 |
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slakey
Junior
Iscritto il: 30/12/2018, 23:52 Messaggi: 28
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Era l'alba, la citta di Trinsic era ancora sotto l'assedio dei malvagi elfi e delle dei Briganti del Commodoro. Ieri dopo un primo scontro insieme a Lady Nefertiti e un accesissimo combattimento insieme A Lord OldPelio, il temibile archere Trez e il glorioso Khan abbiamo iniziato a respingere le forze degli invasori. Questa mattina insieme a noi si e' unito il anche Ork Falken, grazie a lui siamo riusciti a contenere le orde di elfi capitanati dal elfo Galadrien. In questo momento anche la casa del nostro Re e' stata presa di mira dagli attacchi di elfi e banditi
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21/12/2024, 20:26 |
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OldPelio
Veterano
Iscritto il: 03/12/2017, 10:59 Messaggi: 386
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... notizie tragiche giungevano da Trinsic, La Guardia di Trinsic con i suoi fidi era caduta in un tranello, gli elfi guidati da Galadrel erano gli artefici di questa carneficina, con questo colpo di mano insieme ai briganti loro alleati si erano riversati su Trinsic per saccheggiarla, il mio pensiero correva alla locanda del piacere ed ora che Rosa era assente mi sentivo doppiamente responsabile della vita dei suoi ragazzi, mi diressi celermente alla locanda intenzionato a fare l'impossibile affinchè i ragazzi non corressero pericoli, nei pressi dovetti iniziare una accanita lotta con elfi e briganti, aiutandomi con evocazioni di demoni potei aver ragione alla fine di quanti minacciavano l'incolumità dei ragazzi di Rosa. Decisi che avrei soggiornato nella locanda sino a che ce ne fosse stato bisogno, non avevo cuore a lasciarla incustodita sapendo quanto la mia adorata Rosa tenesse a tutti i suoi occupanti.
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21/12/2024, 23:17 |
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Maximilian I
Veterano
Iscritto il: 13/11/2020, 16:19 Messaggi: 233
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Come ogni anno ero in giro per Sosaria a cacciare renne che avrebbero riempito le mie dispense in vista del lungo e freddo inverno, e come sempre ero abituato a fare mi allontanavo dai posti a me cari per arrivare nei luoghi freddi che ospitano queste creature. Tornato dopo diversi giorni di proficua caccia, nelle vicinanze delle mura di Trinsic sentì in lontananza disumane grida e l'inequivocabile suono delle armi che stridono tra di loro.
Cosa diavolo sta succedendo????? sussurrai tra me e me avvicinandomi al portono di ingresso... lo spalancai.... e vidi a terra tanti corpi di poveri abitanti... con malefici elfi che sghignazzavano trucidando gli ultimi malcapitati. Dopo aver ucciso la prima orda di elfi mi addentrai un pochino dentro le mura quando vidi altri esseri che nulla avevano a che fare col mondo degli elfi.... erano dei miseri briganti, gente che faceva dell'assedio, dei furti, e della violenza il loro pane quotidiano. Dopo averne trucidati a decine riuscì a bloccarne uno, e dopo aver usato alcuni dei più potenti e dolorosi incantesimi del mio libro di magie, lo interrogai per capire cosa stava succedendo. Fu così che scoprì che il capo degli elfi, lo spregievole Galedren, si era accordato che quel vile e miserabile Commodoro, desideroso di vendetta!!!
Non permetterò a NESSUNO di maltrattare la mia Trinsic!
Farò assaggiare loro la potenza dei miei incantesimi, la forza dei miei demoni e l'ira funesta del mio unicorno.
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25/12/2024, 18:23 |
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Terre Incantate
Staff
Iscritto il: 23/06/2017, 22:57 Messaggi: 211
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Una luce sul punto di spegnersi
Nonostante la ferma resistenza per respingere i briganti, Trinsic cadeva sempre più sotto il loro controllo. La città sembrava ormai senza speranza, e l'obiettivo di liberarla appariva ogni giorno più distante. La presenza degli elfi, con la loro forza rigenerativa, aveva capovolto l'equilibrio della battaglia. Galedren, astuto e spietato, lo sapeva bene e aveva già rivolto il suo sguardo verso un bersaglio più ambizioso: la città di Britain.
Fu proprio da Britain, che finora si era limitata ad armare le difese e a osservare da lontano, che giunse un messaggio inaspettato destinato ai combattenti di Trinsic. Il comunicato annunciava che l'Alto Consiglio di Magia si era riunito e, nonostante le difficoltà, era riuscito a percepire una debole luce riconducibile a Meriel. Quella flebile scintilla magica poteva esistere solo a una condizione: Meriel era ancora viva, stremata, ma viva.
La notizia raggiunse presto Galedren, e la sua reazione fu immediata. Ormai soggiogato dai suoi deliri di onnipotenza e dalla brama insaziabile di potere, decise di agire senza indugio. Radunò un ristretto gruppo di fedeli, deciso a eliminare quella che considerava la sua più grande minaccia. Pochi conoscevano il segreto che lo ossessionava: Meriel, anche se indebolita, aveva ancora la possibilità di compiere un ultimo sacrificio. Con la sua magia, avrebbe potuto chiudere il passaggio multidimensionale, spezzando il legame che dava a Galedren e agli elfi il loro vantaggio. Quel rituale le avrebbe sottratto sia la sua magia che, molto probabilmente, la vita stessa.
La prigionia l'aveva già consumata profondamente. Meriel, un tempo luminosa e colma di energia, era ora un'ombra di sé stessa. La sua magia era fioca, e la luce che un tempo brillava nei suoi occhi era stata soppiantata dalla stanchezza e dal dolore. Ma, nonostante le sue condizioni, il rischio che potesse portare a termine quel sacrificio preoccupava profondamente Galedren.
Galedren non era disposto a correre quel rischio, nemmeno lontanamente. Per lui, Meriel doveva morire, e il prezzo da pagare per uccidere una fata bianca non lo scoraggiava. Prima, avrebbe dovuto indebolirla fino al punto di spegnere l'aura magica che ancora la teneva in vita. Era solo questione di tempo, e Galedren decise di occuparsene personalmente. La sua ambizione di gloria non avrebbe tollerato ostacoli. L'amore che sfida la ragione
Galedren si era allontanato da Trinsic, lasciando alle sue spalle le milizie che aveva addestrato personalmente. Le battaglie che infuriavano nella città non erano per lui motivo di preoccupazione; la sua mente era già proiettata verso un obiettivo più ambizioso: il trono di Britain. Dove si fosse diretto restava un mistero, ma per il gruppo di fedeli scelti che lo seguivano, le sue intenzioni erano chiare e spietate.
Nel frattempo, nel territorio degli elfi, la resistenza continuava con ferocia implacabile. Le incursioni a Trinsic si erano ridotte, ma la violenza degli scontri non aveva accennato a diminuire. La guerra aveva trasformato le priorità e plasmato l'opinione pubblica elfica, influenzata dalla narrativa distorta di Galedren. Per molti, Meriel non era più vista come un'amica premurosa, ma come una figura manipolatrice, asservita agli interessi viziosi degli umani. Tuttavia, l'amore più profondo non si piega facilmente alla ragione.
Tra gli elfi, c'era ancora chi vedeva Meriel in modo diverso. La giovane Claris, con occhi colmi di affetto, continuava a osservare nella sua mentore non un nemico, ma una sorella maggiore, una madre premurosa che l'aveva guidata nei momenti più bui. Per Claris, nulla avrebbe potuto cambiare quella percezione.
Mentre la maggior parte degli elfi si preparava alla guerra, Claris trovava rifugio nella sua scelta di non brandire mai un'arma. Costretta dal volere della massa a unirsi allo sforzo bellico, aveva trovato salvezza nel ruolo di curatrice. Tra le tende dei feriti, riparava ciò che gli altri distruggevano, fedele alle parole di Meriel, che un tempo le aveva detto: "La guerra nasce solo dalla mancanza di comprensione su come la vita funziona realmente."
Nelle sue pause, Claris continuava a immergersi nei libri sopravvissuti della biblioteca elfica, cercando disperatamente una soluzione che potesse porre fine alla guerra. Le sue mani, abituate a guarire, sfioravano le pagine con la stessa cura con cui fasciava le ferite, guidata dalla speranza che la conoscenza potesse offrire una via d'uscita dall'orrore che avvolgeva il suo mondo. Claris e il peso del silenzioIl tempo della fine sembrava essere arrivato. Tutti gli elfi erano impegnati sul fronte di Trinsic o a difesa del loro territorio, le loro energie concentrate nel respingere gli assalti e mantenere il controllo. Galedren, sebbene apparisse raramente, rimaneva una presenza vigile, spostandosi da un luogo all'altro per orchestrare le sue mosse.
Nel frattempo, l'Alto Consiglio di Magia di Britain osservava con apprensione la debole luce riconducibile a Meriel. I maghi, che monitoravano costantemente il fragile bagliore, arrivarono a una conclusione preoccupante: la fata stava perdendo le forze a un ritmo troppo rapido. Non avrebbe potuto resistere a lungo; era questione di giorni, forse di ore.
Nel caos della guerra, Claris era sempre più sommersa dal suo compito. Le cure che offriva ai feriti erano sincere, praticate con dedizione, ma il suo cuore non poteva ignorare il dolore per Meriel. Ogni bendaggio, ogni incantesimo di guarigione la riportava ai ricordi delle parole sagge della sua mentore e alla consapevolezza della sua sofferenza.
Claris si sentiva intrappolata, schiacciata dal peso di ciò che sapeva e dall'impossibilità di condividerlo. Non c'era nessuno con cui confidarsi, nessuno con cui cercare una soluzione. Gli altri elfi, una volta suoi compagni, erano ormai accecati dalle parole di Galedren, ossessionati dalla battaglia e da un odio che sembrava inestinguibile. La giovane elfa desiderava ardentemente un dialogo, una possibilità di costruire un ponte tra le parti, ma quella speranza le appariva sempre più lontana, sepolta sotto il fragore delle armi e il veleno della propaganda. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Premi classifica 1° Premio
Trofeo Renna di Natale D'Oro 2024. NPC Meriel La Fata (se sopravviverà, non è certo) Volpino di Meriel (Pet con azione): ripristina vita, mana e stamina. Una skill completa fino a 120.0 (Account). Riduzione 1 slot pet (minimo 1). Un runico a scelta con 200 utilizzi. Esclude premi pergamene.
2° Premio
Trofeo Renna di Natale D'Argento 2024. NPC Claris L'elfa (se sopravviverà, non è certo) Libro delle magie di Meriel La Fata (+20 Magery, +4 Int, +5 Mana, 3 Mana Regeneration, 10% Spell Damage Increase). Una skill completa fino a 110.0 (Account). Riduzione 1 slot pet (minimo 1). Un runico a scelta con 100 utilizzi. Include premi pergamene.
3° Premio
Trofeo Renna di Natale Di Bronzo 2024. Una skill completa fino a 100.0 (Account). Specializzazione a scelta. Include premi pergamene. Premi pergamene
Ogni 1000 pergamene: +1.0 punti abilità (max 30.0 punti)
Una singola abilità a scelta per un PG dell'account.
5000 pergamene: Scarafaggio Elfico
MIN: 300 str, 100 dex, 500 int, 400 hits, 20-40 damage MAX: 600 str, 240 dex, 780 int, 840 hits, 40-70 damage
Le statistiche crescono in modo proporzionale tra i valori MIN e MAX, fino al limite di 15.000 pergamene. Con 5.000 pergamene, lo scarafaggio avrà le statistiche MIN. Con 15.000 pergamene, raggiungerà le statistiche MAX. Per valori intermedi (es. 10.000 pergamene), le statistiche saranno calcolate proporzionalmente tra MIN e MAX.
Il colore base è (A), il colore (B) si raggiunge a 12000 pergamene, il colore (C) a 18000.
Può trasportare oggetti nel suo backpack.
200 pergamene
Premio briganti 400 briganti + contributo GDR
[GDR Off]La competizione si concluderà dopo l'Epifania (7 gennaio 2025).
I premi possono subire correzioni marginali fino all'ultimo giorno.
Il contributo GDR può essere aggiunto fino al 10 gennaio 2025.
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28/12/2024, 14:09 |
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Trez
Veterano
Iscritto il: 28/06/2017, 7:32 Messaggi: 766
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La lotta continuava, l'esercito degli elfi era padrone di Trinsic insieme ai briganti, ma ora la battaglia vera era ancora presso il villaggio degli elfi. In una grotta nascosta da una cascata, ci stava uno strettissimo corridoio che conduceva ad una stanza maestosa, ma assai tetra, e con una decina di elfi guerrieri a guardia. Al centro di essa vi era una costruzione con fiamme intorno che la rendevano inacessibile. Ma dentro si sentivano dei lamenti: era Meriel la sorella di Sephrenia!! Ogni tanto appariva il malvagio Galedren che si divertiva a schernirla, umiliarla, dicendole che il suo popolo la considerava una traditrice. Mentre lo schifoso elfo era assente, Trezzolina, la sorellastra cattivella di Trez, entrò e fece una strage di elfi, ma purtroppo nulla potè per liberare Meriel, ma la lasciò con un pavimento lastricato di membra, sangue ed ossa, giurandole che avrebbe fatto di tutto lei ed suo fratellastro per salvarla. Mentre stava per uscire da quel sinistro posto, Galedren arrivò, per fortuna non si accorse subito della bella arciera, e questo giocò a favore di lei che subito lanciò un incantesimo che confuse l'elfo; poi lo fece attaccare dal suo gallinaccio che a sua volta lo colpì con il suo colpo segreto, l'avvelenamento, ed a questo punto Trezzolina cominciò a scagliare frecce contro Galedren, ma in suo aiuto venne la specializzazione che aveva di musicista con la quale riuscì a calmare i bollenti spiriti dell'elfo e così lo mise fuori uso. Estrasse dal corpo ben otto preziose pergamene con cui poi creare gli incantesimi arcaici di Meriel. In sfregio alla creatura uccisa, ma non completamente sconfitta, si divertì a smembrarlo, lasciando il corpo nel corridoio a monito.
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31/12/2024, 23:56 |
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steck
Newbie
Iscritto il: 06/04/2024, 19:40 Messaggi: 5
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Ork Falken e sua moglie Nefetiti erano due guerrieri temuti e rispettati. La loro ultima impresa li aveva portati a pianificare un assalto al villaggio degli elfi, un luogo noto per le sue difese naturali e la magia potente dei suoi abitanti. Ma per meglio colpire decisero per questa volta di separarsi.
Durante l'assalto, mentre le loro truppe seminavano il caos, Ork notò un gruppo di elfi che si muoveva furtivamente, cercando di abbandonare il villaggio senza farsi notare. Allora decise di seguirli, incuriosito dalla loro destinazione. Dopo un lungo inseguimento, scoprì che gli elfi stavano dirigendosi verso la città di Trinsic, una città fortificata e rinomata per la sua bellezza e le sue ricchezze.
Giunto a Trinsic, si ritrovò testimone di una cerimonia solenne che coinvolgeva i cittadini e le autorità locali. Tuttavia, la pace fu di breve durata: le truppe degli elfi, alleate con briganti, lanciarono un improvviso assalto alla città. Ork, pur non essendo inizialmente coinvolto, decise di intervenire. Combattè al fianco dei difensori di Trinsic e, con l’aiuto del misterioso Galedren, riuscì a respingere l’attacco, salvando la città.
Dopo la battaglia, Ork tornò al villaggio degli elfi per indagare ulteriormente. Nella biblioteca del villaggio, tra scaffali colmi di antichi tomi e pergamene, incontrò Claris, un’elfa saggia e misteriosa. Claris rivelò a lui l’esistenza di un passaggio segreto nascosto dietro una cascata non lontana dal villaggio. Spinto dalla curiosità e dalla sete di avventura, Ork decise di esplorarlo.
Superata la cascata, trovò una caverna luminosa, al cui interno era imprigionata Meriel, un’elfa dai poteri straordinari. La sua prigionia era opera di Galedren, il quale, tradendo la fiducia degli abitanti di Trinsic, si era rivelato essere il vero orchestratore degli attacchi e delle alleanze oscure. Una feroce battaglia si scatenò tra Galedren, le guardie elfiche a lui fedeli e Ork che era aiutato dal suo destriero da combattimento. Lo scontro fu epico, con magia e acciaio che si intrecciavano in una danza mortale. Alla fine, Ork riuscì a sconfiggere Galedren, ma la bella elfa purtroppo era sempre prigioniera, perchè il perfido elfo aveva il potere di rigenerarsi e questo la bloccava ancora in quel posto, ma Meriel grata per il coraggio che il guerriero aveva dimostrato, gli fece un bel dono: allungò il braccio fra le grate e gli donò una collana dei briganti. Ork le promise che sarebbe tornato, con sua moglie ed altri valorosi, di non disperare che Galedren ormai aveva i giorni contati.
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03/01/2025, 15:14 |
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